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Sogno di una Democrazia di Mezza Estate

Rubrica BARRIERE MENTALI 
Riflessioni su preconcetti, luoghi comuni e stereotipi che avvolgono e oscurano il libero pensiero, generando una rappresentazione distorta della realtà. Questi condizionamenti si ripercuotono su ogni aspetto della vita quotidiana, dalla sfera personale a quella professionale, estendendosi anche al mondo digitale, e contribuiscono a rafforzare credenze infondate.
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In un tempo che fu, in un piccolo paese di povere anime, al centro della piazza vi era da sempre la “Roccia della Verità”.
Sopra di essa solo i più anziani, i più saggi di sempre potevano salire e far sentire a tutti e al cielo le parole tonanti dell’assoluto, perché il popolo era ignorante, il popolo andava guidato, altrimenti avrebbe potuto perdersi come un gregge senza il pastore.

Ma in un assolato e screpolato pomeriggio di mezza estate, suole nuove e incerte si poggiarono su quella pietra: quelle di un giovane senza rughe a scolpirgli lo sguardo e con la schiena dritta a sfidare il cielo.
Qualcuno lo additò e altri non tardarono ad ammonirlo dicendogli che non poteva stare là sopra, che lui non era uno dei saggi e che lassù non avrebbe potuto proferire parola.
II ragazzo coperto di stracci non tradì alcuna emozione sul suo volto ancora imberbe. Si limitò invece a dire:

“…ma io non voglio parlare. Sono salito perché da quassù è più facile vedere, ascoltare, capire. Siete voi che dovete parlare.”

Allora in molti cominciarono a canzonarlo e a ridergli in faccia, altri cercarono di farlo scendere con la forza. Ma poi, dal delirio dei molti, si alzò la voce di uno.

Un contadino con la schiena curva come una spiga spinta dal vento. Parlò del suo raccolto, di come fosse stato scarso quell’anno, di come sarebbe stato utile quel nuovo canale giù a sud, dopo la vecchia quercia, non solo per lui ma anche per altri, tanti altri.

E altri, tanti altri cominciarono a parlare. E il giovane, da quella posizione privilegiata, non sentì ignoranza, non avvertì scompiglio…non vide nessun gregge perduto.

Da allora quella fu la nuova funzione della antica roccia.

Non più vezzo di colui che impone il silenzio con la sola propria voce, bensì luogo dove la parola di ognuno può trovare vita e sostanza nella libertà di tutti.

Alcuni degli anziani cercarono di tornare di nuovo lassù, a far tuonare ancora la propria voce dall’alto, ma ormai più nessuno li ascoltava come prima, ormai nessuno temeva più i tuoni di uno solo.

“La voce di uno non potrà mai coprire il sussurro dei molti.”

By O.D.B.

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