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AIUTO! IL MIO MICROONDE VUOLE UCCIDERMI!

Il singolare grido di aiuto proviene da Lucas Rizzotto: youtuber dedito alla cosiddetta mad science, ovvero assemblare dispositivi a dir poco folli.


Tutto è iniziato dal desiderio di dar vita ad un amico immaginario della sua infanzia: o meglio il forno microonde che si trovava nella cucina dei suoi genitori.
Il piccolo Lucas chiamava l’elettrodomestico Magnetron e lo immaginava come un una sorta di gentleman inglese di inizio 20° secolo, immigrato, veterano della Grande Guerra, poeta ed esperto giocatore del videogioco StarCraft.


Così, il nostro giovane scienziato pazzo (così ama definirsi), come il più famoso di Mary Shelley, decide di equipaggiare un microonde smart, acquistato su Amazon, con niente popò di meno che il modello linguistico GPT3 di OpenAI, sostituire quindi l’hardware nativo con uno da lui creato appositamente, per poi finire con l’aggiunta di un microfono ed altoparlanti per una completa interazione. Rizzotto ha poi implementato l’intelligenza artificiale con dati, informazioni e ricordi che potessero dare spessore a quel rapporto umano prezioso del bambino che fu ma, allo stesso tempo, sbiadito dai venti anni trascorsi fino all’uomo di oggi. Una contestualizzazione costata ben 100 pagine: dalla sua nascita nel 1895 e la scomparsa di tutta la famiglia, alle sue vittorie e sconfitte durante la 1° Guerra Mondiale, dalle speranze, i sogni e le paure una volta veterano, alla sua abilità di giocatore, per poi finire con l’amico ritrovato.


La “rinnovata amicizia” è proseguita per oltre un anno, un esperimento dagli esiti fondamentalmente positivi, se non per una serie di ridondanti episodi di violenza e scatti d’ira che, in un primo momento, il “giovane Frankenstein” aveva archiviato come un semplice bug da risolvere velocemente. Ma una volta esaminato il problema, Lucas capì che il suo amico voleva…ucciderlo!

L’omicidio sarebbe stato consumato da Magnetron semplicemente invitando il suo amico umano ad entrare dentro di lui e chiudere lo sportello per poi cuocerlo a morte!
Pare che il “criminale elettrodomestico”, probabilmente come conseguenza a quelle 100 pagine di ricordi creati da Lucas (la Grande Guerra, la tragica perdita della famiglia, il lungo ed, evidentemente per esso, ingiustificato distacco dal suo amico), abbia sviluppato una sorta di stress post-traumatico, con tanto di scatti d’ira alternati a momenti di malinconia e depressione.


Così, una volta superato lo shock iniziale, Lucas Rizzotto ha deciso di disabilitare il modulo GPT3…e io non posso fare a meno di ricordare un certo astronauta, su una certa astronave, che al suono di una vecchia filastrocca, sotto quell’inquietante, sintetico sguardo rosso, decompilava scheda dopo scheda la mente del suo carnefice.

O.D.B.

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