
Nel panorama musicale italiano, il nome di Daniela Pes è emerso con un impatto profondo, imponendosi come una delle voci più originali e sorprendenti della sua generazione. Lontana dalle logiche commerciali e dai generi prestabiliti, l’artista sarda ha saputo costruire un’identità musicale unica, un ponte tra la tradizione e l’avanguardia, tra la sua terra e le sonorità del futuro. La sua voce, più che un semplice strumento, è una forza primordiale, un mezzo per evocare paesaggi interiori e narrazioni ancestrali che trascendono la semplice comprensione linguistica.
Nata a Tempio Pausania nel 1992, Daniela Pes ha costruito il suo percorso artistico su basi solide e una curiosità innata per la sperimentazione. La sua formazione è un affascinante mix di rigore accademico e libera espressione: si è diplomata in canto jazz presso il Conservatorio Luigi Canepa di Sassari e ha frequentato i seminari estivi di Nuoro Jazz. Queste esperienze le hanno fornito la padronanza tecnica e la libertà espressiva che le permettono di trattare la voce come una risorsa sonora a tutto tondo, modulandola e destrutturandola in modi inaspettati.
Prima del suo esordio discografico, il talento di Daniela Pes non è passato inosservato. Ha ottenuto riconoscimenti significativi che ne hanno consolidato la reputazione, tra cui la vittoria del Premio Andrea Parodi (2017), dove ha conquistato anche il premio della critica, e la vittoria al Festival Musicultura (2018), dove si è distinta per l’originalità della sua proposta. Questi successi hanno anticipato un esordio molto atteso che ha confermato, e superato, le aspettative.
Se si vuole cogliere l’essenza dell’arte di Daniela Pes, è imprescindibile soffermarsi sul suo album di debutto, “SPIRA” (2023). Prodotto da un’altra mente visionaria, Iosonouncane, l’album non è una semplice raccolta di canzoni, ma un’opera organica, un’esperienza multisensoriale che ha ridefinito i confini della musica d’autore italiana. La collaborazione tra Pes e Iosonouncane è stata fondamentale: il produttore ha saputo catturare e amplificare l’essenza della musica di Pes, creando un’atmosfera sospesa e avvolgente che è parte integrante dell’opera.
“SPIRA” si distingue per un’estetica sonora audace e ricercata. Le melodie, scabre e ipnotiche, si muovono su un’impalcatura elettronica fatta di synth atmosferici, ritmi pulsanti e distorsioni che richiamano l’elettronica sperimentale. Questa fusione non è un semplice esperimento stilistico, ma il cuore pulsante dell’opera: è la tradizione folk sarda che incontra le sonorità del futuro, un ponte tra le profondità archeologiche della memoria e le vertigini futuristiche della sperimentazione.
La lingua gioca un ruolo centrale in quest’opera. Pes non canta in italiano, ma in un dialetto gallurese intessuto di invenzioni linguistiche. Non si tratta di una scelta nostalgica, ma di un atto di creazione: le parole diventano suoni, i fonemi si trasformano in pennellate su una tela sonora. I testi, enigmatici e non lineari, agiscono come una suggestione, permettendo all’ascoltatore di proiettare il proprio immaginario sulle narrazioni sonore.
Il successo di “SPIRA” non è stato confinato alla critica. L’album ha conquistato la prestigiosa Targa Tenco 2023 come “Miglior Opera Prima”, uno dei riconoscimenti più autorevoli nel panorama musicale italiano, cementando la sua importanza. A questo si sono aggiunti altri premi, tra cui il Premio Lucio Dalla, il Premio Ciampi e il Premio Maria Carta, a testimonianza di come la sua arte riesca a toccare corde profonde e trasversali.
“SPIRA” è un invito ad ascoltare la musica in un modo diverso, a liberarsi dalle etichette e a lasciarsi trasportare da un flusso sonoro che è allo stesso tempo intimo e universale. Daniela Pes si rivela così non solo una musicista, ma una cantautrice visionaria, capace di dare una voce alle radici e di proiettare l’anima di una terra nel firmamento della musica contemporanea, ponendola come una delle figure più affascinanti e promettenti del panorama italiano e internazionale.
Le sue performance dal vivo sono un’esperienza viscerale e potente, dove la sua voce si libera da ogni costrizione. Sul palco, la fragilità e l’incanto dell’album lasciano spazio a una forza quasi sciamanica. Il suo controllo vocale le permette di manipolare il suono in tempo reale, trasformando la voce in un’onda di frequenze che riempie lo spazio, a volte sussurrando, altre volte urlando con una potenza primordiale. L’assenza di una band tradizionale e l’uso di basi elettroniche e loop vocali creano un’atmosfera unica, che esalta la sua figura al centro della scena.
Questa sua ricerca vocale si ispira ad artiste internazionali come Björk o Laurie Anderson, che hanno fatto dell’uso sperimentale della voce e dell’elettronica il loro marchio distintivo. L’eco delle tradizioni vocali sarde, come il canto a tenore, si fonde con influenze che richiamano il jazz più libero e la musica ambient, dimostrando come la sua arte sia un crocevia di generi e culture, non solo un recupero delle radici.
Il successo di Daniela Pes non è solo un fatto musicale, ma anche culturale. La sua capacità di portare un dialetto locale e una tradizione antica in un contesto moderno e sperimentale ha dimostrato che la vera originalità non è una rottura col passato, ma una sua reinterpretazione coraggiosa. La sua vittoria della Targa Tenco e gli altri riconoscimenti hanno riportato l’attenzione su una scena musicale che ha il coraggio di osare e di esplorare nuove direzioni, senza temere di allontanarsi dalle formule consolidate.
La sua figura è oggi un punto di riferimento per chi cerca musica che sia allo stesso tempo radicata e proiettata verso il futuro.
by Manuela Buccioli
SpiraTracklist
Ca Mira – 4:53
Illa sera – 4:03
Carme – 5:14
Ora – 3:35 (musica: Iosonouncane)
Làira – 4:57
Arca – 5:24 (musica: Daniela Pes, Iosonouncane)
A te sola – 10:18



