

Come alcuni di voi avranno intuito, oggi parleremo di una delle icone del cinema che, da 70 anni, continua ad emozionare con una filmografia che conta ben 37 film di cui 32 ufficiali, prodotti dalla Toho Studios, oltre a serie TV, cartoni animati, videogiochi, romanzi, merchandising, insomma, un impatto culturale enorme come lasua stazza: Godzilla o Gojira se preferite…The King of monster!
I film su Godzilla nascono nel 1954 dalla casa di produzione Toho che, prendendo spunto un po’ da King Kong e da Il Risveglio del Dinosauro (1953) si arrivò alla creazione del “Re dei Mostri”. Come sappiamo, i film di Godzilla (o meglio, una parte di essi) hanno, come i film di G. Romero, un messaggio “più profondo”: in questo caso è
evidente il riferimento alle terribili conseguenze dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki e l’occupazione di un nemico che viene dall’esterno. Il terrore atomico dal quale nasce quello biologico, rappresentato dal mostro Biollante (ビオランテ Biorante, è un kaijū, un mostro misterioso, apparso nel film Godzilla contro Biollante del 1989) a quello extraterrestre di SpaceGodzilla.
Dopo il film del ‘54 fu creato un vero e proprio “bestiario kaijū”, con mostri come Gamera, King Ghidorah, Mothra, Rodan, arrivando alla robotica con il MechaGodzilla, per prodotti del genere tokusatsu: termine giapponese riferito a film e serie TV live action che fanno ampio uso di effetti speciali.
Tradizionalmente, Godzilla è stato impersonato da un attore con indosso un costume in lattice, ma è stato realizzato anche attraverso l’animatronica, lo stop-motion, e il CGI. Pensate che l’attore, Katsumi Tezuka, nel primo film indossava un costume che superava i 100 kg. di peso!
La maggior parte dei costumi di Godzilla erano costruiti da zero, portando la figura del mostro ad apparire sempre con dettagli differenti. I cambiamenti più evidenti si ebbero a cavallo degli anni ‘60 e ‘70: in quel periodo il design del Re dei Mostri fu reso meno aggressivo, pensando così di poter attrarre anche il pubblico più giovane ma poi, nel 1984, ne Il ritorno di Godzilla, si decise al ritorno di connotati più classici e aggressivi.

Ma ora vorrei passare la palla ad un amico, il quale nutre una fortissima passione per il genere Kaiju: Raffaele Picchio, noto per aver diretto film come Morituris (2011) e The Blind Kind (2016).