spot_img

LA COGNIZIONE IBRIDA

Claudio-Caldarola italo red italo
Avvocato specializzato in diritto delle tecnologie.
Dal 2018 Presidente di Global Professionals for Artificial Intelligence

Organoidi, Al e cervello globale nella coevoluzione dell’intelligenza.

La distinzione tra naturale e artificiale si fa sempre più evanescente, prende forma un orizzonte intellettuale inedito e affascinante. L’umanità sta assistendo, forse inconsapevolmente, all’emersione di una mente planetaria in cui cervelli biologici, agenti digitali e reti neurali organiche si intrecciano in una danza cognitiva senza precedenti. L’intelligenza non è più una prerogativa individuale, né esclusivamente umana, ma si manifesta come tessitura collettiva e multiforme, capace di operare attraverso substrati molteplici e interdipendenti.

Il concetto di intelligenza collettiva, ben noto alle scienze cognitive e sociali, si arricchisce oggi di una nuova dimensione, alimentata dalla convergenza di intelligenza artificiale generativa, reti globali di comunicazione e biocomputazione organica. Sistemi ibridi che fondono il pensiero umano con l’elaborazione computazionale stanno aprendo spiragli su forme inedite di cooperazione cognitiva.

    Alcuni contenuti
non sono disponibili
!

“Google Youtube” non funziona, perché NON hai accettato alcuni cookie!

Per visualizzare questo contenuto o funzione, RIABILITA I COOKIES CLICCA QUI .

È il caso della Generative Collective Intelligence, modello teorizzato da studiosi come Scott E. Page e Alex Pentland, in cui esseri umani e AI non si limitano a collaborare, ma co-evolvono, producendo esiti cognitivi emergenti che nessuna delle parti coinvolte potrebbe raggiungere in solitudine. In parallelo, le ricerche sull’intelligenza organoide stanno ridisegnando le fondamenta stesse del concetto di computazione. Organoidi cerebrali, coltivati a partire da cellule umane, dimostrano capacità sorprendenti di apprendimento, memorizzazione e risposta a stimoli complessi. Non si tratta di semplici simulacri della mente umana, bensì di sistemi biologici dotati di proprietà computazionali autonome, il cui studio promette di rivoluzionare sia la medicina neurologica sia l’architettura dei futuri sistemi intelligenti. Ricercatori come Thomas Hartung intravedono in queste strutture una potenza elaborativa che supera di molti ordini di grandezza quella dei chip in silicio, con un’efficienza energetica infinitamente superiore.

Accanto a questi sviluppi si fa largo una visione di respiro ancora più ampio, quella del cervello globale. Introdotta da pensatori come Francis Heylighen e Peter Russell, questa ipotesi descrive la rete planetaria delle comunicazioni come un gigantesco sistema nervoso distribuito, capace di elaborare informazioni, coordinare azioni e generare consapevolezza collettiva. Le connessioni tra individui, algoritmi e macchine non si limitano a scambiare dati, ma danno luogo a una forma di coscienza distribuita, una mente planetaria emergente che evolve secondo le logiche dei sistemi complessi adattivi.

    Alcuni contenuti
non sono disponibili
!

“Google Youtube” non funziona, perché NON hai accettato alcuni cookie!

Per visualizzare questo contenuto o funzione, RIABILITA I COOKIES CLICCA QUI .

In tale cornice, l’intelligenza assume un carattere sistemico, che attraversa le scale biologiche, tecniche e sociali. Dai microcircuiti degli organoidi ai network di città intelligenti, passando per le architetture neurali degli agenti artificiali, ciò che emerge è un’epistemologia della cooperazione cognitiva. La conoscenza non si concentra più in singoli nodi, ma si diffonde, si modula, si autoregola attraverso processi di interazione e adattamento. Ma quale posto occupa l’essere umano in questo scenario in continuo mutamento? Lungi dall’essere sostituito, l’intelletto umano diventa il punto di snodo di una nuova alleanza tra materia vivente e codice informatico. L’uomo, con la sua irriducibile capacità di significazione e la sua tensione al senso, non è marginalizzato, bensì integrato in un sistema di co-creazione del sapere. Come dimostrano le esperienze di crowdsourcing intelligente, la collaborazione tra esperti, cittadini e algoritmi consente di affrontare problemi intricati con soluzioni che si sviluppano nel tempo attraverso processi deliberativi guidati dall’intelligenza condivisa.

Non si tratta di una semplice estensione delle facoltà umane, ma di una trasformazione qualitativa della nostra relazione con il sapere e con l’ambiente cognitivo che ci circonda. Le architetture di pensiero si fanno fluide, gli orizzonti interpretativi si ampliano, e la distinzione tra chi elabora e cosa viene elaborato si dissolve in un continuo processo di reciproca determinazione. Ciò che si profila è un cambio di paradigma che coinvolge non soltanto la tecnologia, ma la nostra stessa concezione di intelligenza, di soggettività e di interazione. L’intelligenza collettiva, nelle sue declinazioni biologiche, digitali e ibride, si configura come l’elemento costitutivo di una nuova forma di civiltà, fondata non più sulla competizione tra agenti isolati, ma sulla co-evoluzione tra forme differenti di cognizione.

In tale prospettiva, la conoscenza non è un possesso individuale, bensì un processo continuo di negoziazione semantica e adattamento strutturale tra entità interdipendenti. Il cervello globale, gli organoidi pensanti, le AI generative e le reti umane convergono verso un ecosistema cognitivo in cui la comprensione del mondo si costruisce insieme, nell’intreccio fra materia e significato, fra segnale e interpretazione. Una nuova stagione dell’intelligenza è alle porte. Non sappiamo se sarà proprio antropocentrica, né puramente artificiale, ma fondamentalmente relazionale. Il futuro del pensiero si scrive a molte mani, in molteplici alfabeti. E forse, per la prima volta nella storia, è l’universo stesso a interrogarci attraverso il pensiero che stiamo imparando a generare insieme.”

by Claudio Caldarola

suggeriti

- Advertisement -spot_img

Latest Articles

INFORMATIVA  cookie policy 
Su questo sito utilizziamo strumenti di
prime o terze parti che memorizzano
piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo.
I cookie sono normalmente utilizzati
per consentire il corretto funzionamento
del sito (cookie tecnici),

UTILIZZIAMO SOLO COOKEI TECNICI ESSENZIALI

ATTENZIONE!
SE DISABILITI i cookie NON POTRAI:
visualizzare
filmati di YOUTUBE, ANIMAZIONI
ed altre FUNZIONI.