Questo stesso concetto lo esprime molto bene N. Mandela:
Mi piacciono gli amici dalle menti indipendenti che ti consentono di vedere i problemi da angolazioni diverse
Parla di angolazioni diverse, che altro non sono che un modo differente per dire punti di vista diversi o prospettive diverse.
Sempre sul Problem Solving, Mandela afferma:
Pensare è una delle armi più efficaci quando si affrontano i problemi
Questa frase di Mandela mi ricorda che non abbiamo parlato finora delle 4 fasi del processo di soluzione dei problemi. Rapidamente i titoli, poi una spiegazione veloce:
Definire situazioni e cause: Problem Setting
Identificare alternative ed effetti: Problem Solving propriamente detto
Scegliere alternative e redigere un PdA: Decision Making
Realizzare azioni e monitorarle: Decision Taking
L’attività di pensiero di cui parla Mandela, è trasversale a tutte le 4 fasi.
Forse, solo per alcuni tipi di problemi routinari, frequenti, che si presentano sempre uguali nel tempo, non è necessario usare il pensiero… ma in tutti gli altri casi, sono indispensabili, nella soluzione dei problemi, sia il pensiero verticale, che quello laterale
In estrema sintesi: i problemi si possano risolvere, innanzitutto affrontandoli senza scappare e poi applicando un mix equilibrato di pensiero, creatività e punti di vista diversi.
Passiamo adesso ad alcuni brani tratti dal mio romanzo “«Immune e Impune e Altre Storie a Geometria Variabile». Nel primo estratto, Gabriele Valsecchi parla con la ex moglie e attuale complice Rita: il problema di Gabriele è come affrontare il fratello Adriano, che ha tradito lui e l’azienda
«Il fatto è che non abbiamo tempo darling e le alternative sono solo quelle che conosciamo… a meno che ti sia venuta in mente qualche idea brillante. Ho sempre amato la tua problem solving capability or better… Italian creativity, oltre ai tuoi occhi naturalmente.»
Qui Rita parla di alternative: quelle che nel processo del Problem Solving che abbiamo visto si identificano proprio nella seconda fase: non fermiamoci ad una sola soluzione, ma vagliamone diverse, per poi scegliere nella terza fase di Decision Making, quella migliore
Rita chiede a Gabriele se gli sia venuta in mente qualche idea brillante e parla, come Hart, di creatività come metacapacità fondamentale per risolvere i problemi
«Gli occhi non dipendono da me. Sullo sviluppo di problem solving invece ho lavorato parecchio: soprattutto da quando qualcuno, ripiombando nella mia vita all’improvviso, mi ha fornito prove inequivocabili di un grave tradimento e io devo, in tempi brevi, trovare un modo per non soccombere traendone un notevole vantaggio.
Qui Gabriele ci svela quale è il suo problema prioritario: qualcuno (suo fratello Adriano) lo ha tradito e lui deve mettere in campo tutta la sua capacità di ProblemaSolving .
Non solo Gabriele dice che deve risolvere il problema in tempi brevi, ma vuole anche girare lo scenario a suo favore, ottenendo un notevole vantaggio dallo smascheramento del fratello. E’ esattamente quello che dice Galilei: dietro ogni problema c’è un’opportunità
«Ho deciso che lo affronto: né l’avvelenamento né il virus lo hanno detronizzato. Cimentarsi con un altro tentativo è definitivamente fuori discussione; del resto, sai che non mi ha mai convinto il tuo piano iniziale di eliminarlo dalla scena
Qui Gabriele inizia a svelare le sue mosse: ha realizzato nel tempo un vero e proprio PdA molto dettagliato, visto che la posta in gioco è altissima. Dice che affronterà il fratello (siamo nella fase 3, Decision Making) e questa decisione l’ha presa dopo aver, giustamente vagliato diverse alternative, tra cui quella proposta da Rita di eliminare Adriano definitivamente.
Gli parlo, gli dico che sono a conoscenza delle sue cospirazioni ai danni dell’azienda, dei soci e di mio figlio. Aspetto per qualche minuto che confessi… ma non lo farà, non ammetterà mai la sua colpa, conoscendolo. A quel punto, gli mostro le prove.»
Ecco una parte del PdA di Gabriele. Ha esattamente in testa come affronterà il suo problema con Adriano, avendo studiato ogni step comportamentale all’interno del suo PdA: c’è una buona dose di razionalità e di pensiero qui, come dice Mandela. Ecco alcune azioni concrete del piano di Gabriele: trova un momento per parlare con il fratello, lo informa di alcune verità di cui è venuto a conoscenza, aspetta la sua reazione e infine gli mostra le prove schiaccianti della sua colpevolezza.
«Come pensi che reagirà di fronte all’evidenza?» chiede Rita
«Questa è la vera incognita: non mi sono mai trovato con lui in una situazione simile, da adulti, intendo… e su un tema così importante. Ho sempre invidiato quella sua capacità di mistificare la realtà e rimescolare le carte: questo sì è un autentico talento innato, altro che problem solving e mediazione.»
In questa parte finale della conversazione tra Rita e Gabriele, lui sottolinea una differenza importante, che vorrei portare alla vs attenzione: mistificare la realtà NON è risolvere un problema. Nel primo caso si resta alla superficie e probabilmente si tratterà di una soluzione a BT.
Ricordiamoci cosa diceva Jodorowsky: la mistificazione è un modo per fuggire dai problemi, invece la soluzione è entrare dentro ai problemi, scomporli, comprenderli nella loro essenza e, finalmente liberarsene.
Nell’estratto che segue, che leggo senza interruzioni, l’ispettore Vitale impartisce una vera e propria lectio magistralis di Problem Solving a Adriano Valsecchi.
«Il tema è che quando ci si trova, come lei, implicati per la prima volta in una situazione così… nuova, non si hanno le risorse per gestirla e il modo più semplice di risolvere un problema è negare che esista.»
«Questo può essere accaduto, ispettore… in modo inconscio naturalmente.»
«Ora: provi a guardare le cose dal punto di vista di un terzo e a estraniarsi da sé e dalle sue certezze di sempre, legate al passato. Cerchi di concentrarsi sui fatti, senza lasciarsi sedurre dall’interpretazione degli stessi: spesso nel giudicare una cosa ci lasciamo trascinare più dall’opinione che non dalla vera sostanza della stessa cosa. La percezione ci porta lontano dalla realtà, dottore.»
Rapidamente, ecco i 3 concetti chiave espressi dall’ispettore Vitale che afferiscono al Problem Solving:
Risolvere un problema non è negarlo né, cm abbiamo visto prima, mistificare la realtà: ci dobbiamo passare attraverso
Dobbiamo assumere prospettive e punti di vista diversi, dobbiamo uscire dalla ns zona di comfort
Dobbiamo ancorarci ai fatti, stare lontani dalle percezioni: per questo un PdA guidato dal pensiero razionale è fondamentale
Chiudo questo podcast con una frase di Wayne Dyer che mi piace molto e in cui credo profondamente:
Quelli che riconoscono che i problemi fanno parte della condizione umana e che non misurano la felicità dall’assenza di problemi sono gli esseri più intelligenti che si conoscano e sono anche i più rari.
by Lucia Fanelli