Mentre si sale in cattedra per parlare di ingorghi e traffico, o si raccolgono firme anti o pro o cocò … zitto zitto, Alef mette in prima e sorpassa tutti.
Olbia è stato il primo comune italiano ad adottare il limite 30, seguito da Bologna nei giorni scorsi e già in fila si propongono altre città come Torino, Milano ecc.; insomma, un “all together” per un futuro green e con meno incidenti stradali mortali.
Ok, il classico “pro qua quo” che sento in questi giorni è: Ma possiamo paragonare un comune di 61.000 abitanti e una densità abitativa di 159,15 ab/km2 con Bologna che viaggia a 388.013 abitanti e una densità di 2.754,6 ab/km2? Sì, e… Parigi? Guarda, non si può confrontare la struttura architettonica di una città imperiale con una città intrecciata di viuzze medievali, e inoltre Parigi viaggia alla grande sia sottoterra che in superficie.
Ormai le decisioni sono state prese; la via maestra è quella e, a meno che non si decida di andare a fare il profeta orwelliano sul primo cocuzzolo vicino, muniti della saga dei Nibelunghi di Wagner e la depressione cronica di Nietzsche, bisogna in qualche modo adattarsi, interiorizzare e fare il salto quantico verso una coscienza più elevata, più new, più smart, più green e che pulsa congiuntamente con questo cosmo in espansione.
Ma come dal titolo, do not panic, c’è chi già pensa alle soluzioni concrete, pratiche e munito anche di senso estetico, che non guasta mai. L’asso dalla manica l’ha tirato fuori Alef Aeronautics – già il nome ci piace, profetico e con quel pizzico di elemento mistico della Alef.
Alef Aeronautics è un’azienda automobilistica e aeronautica statunitense che sviluppa e promuove macchine volanti con decollo e atterraggio verticale e che volano come un biplano. Non parliamo di “accrocchi” in stile drone con sedile per il conducente, no, parliamo di questa roba qui!
In sostanza, una vera macchina dal design accattivante, che potrà trasportare uno o due occupanti e ovviamente munita del magico bottoncino HOP, che nei momenti di snervo davanti al muro di latta ti permette elegantemente di sviare l’ostacolo. Una figata!
Guardiamo più in dettaglio di cosa si tratta e iniziamo con la notizia più importante: il prototipo ha appena ottenuto il certificato di aeronavigabilità della Federal Aviation Administration, il che rende concreta la produzione. Le prime consegne per il mercato sono programmate per la fine del 2025. Ora si aspetta con entusiasmo l’approvazione della National Highway Traffic Safety Administration per l’utilizzo su strada. Ovviamente, seguendo le tendenze delle nuove esigenze e imposizioni, il veicolo è completamente elettrico e a bassa velocità – per strada non andrà più veloce di 40 km/h. Presenta un’autonomia di circa 322 km su strada e 177 km in volo.
Citando Jim Dukhovny, il CEO di Alef:
“Un piccolo passo per gli aerei, ma un passo da gigante per le auto.”
Il tutto viene partorito dalla sinergia di 4 amici: Costantine Kisly, Pavel Markin, Oleg Petrov e Jim Dukhovny, che, ispirati dal film “Ritorno dal futuro”, già nel 2015 iniziano a lavorare concretamente sul progetto. Nel 2018 riescono ad effettuare il primo volo di successo e nel 2019 lanciano il primo prototipo di dimensioni naturali. Che non si sta a cianciare di 4 nerd sfigati e visionari, ce lo garantisce il fiuto di Tim Draper, che ha supportato il team con importanti investimenti e che precedentemente ha avuto l’occhio lungimirante dando spalla alla Tesla di Musk.
Ed il prezzo? Beh, siamo sempre lì… Questo mondo green e altamente Hi-tech full immersion e accelerato, ci sta portando indietro nel tempo riguardo all’inclusione e al rapporto di disuguaglianza economico-sociale. Peggio del famigerato Trecento, quando nel possedere un cavallo lo possiamo paragonare a una fiammante BMW e non di certo alla Alef model A. Parliamo di un prezzo di circa 300.000 $ e, nonostante ciò, l’azienda vanta già un preordine di 400 veicoli con un costo di 1.500 $ sulla lista d’attesa prioritaria.
Good luck, miserables!
