Vinili & Co oltre lo strato nero il sound. PLAY e leggi... così funziona meglio
È il 1981, ho 7 anni e passo buona parte del mio tempo libero ad ascoltare vinili. Certo, mi piace anche giocare con le bambole ma sono introversa e quello che preferisco fare è stare da sola ad ascoltare quei buffi dischi neri che tanto mi incuriosiscono. Anche quando vado a trovare mia nonna, non mi metto mai a giocare con i miei cuginetti, vado subito nell’ingresso e mi inginocchio per terra, davanti al mobiletto basso dove tengono il giradischi. Nella mia famiglia la musica c’è sempre stata, mio padre acquista vinili di diversi generi musicali e molto spesso, per ringraziarlo di qualche favore sul posto di lavoro, gli regalano i dischi del momento.
A casa c’è un impianto stereo dentro un mobiletto di legno fatto a mano e in cima a tutto c’è il giradischi, mio padre mi ha insegnato come usarlo senza rovinare la puntina, guai a non fare attenzione, mentre abbasso il braccetto sul vinile vengo sempre assalita dalla paura di sbagliare.
Nella sala da pranzo oltre all’impianto stereo, c’è un mobile di legno in stile scandinavo che contiene tanti vinili. Mi diverto a guardare le copertine, scelgo di ascoltare i dischi in base a quelle che attraggono di più la mia curiosità. Tra le tante, c’è un LP di Edoardo Bennato “burattino senza fili”. Mi colpisce il titolo che fa riferimento alla famosa fiaba di Collodi, lo apro e dentro ci sono molte immagini a colori dei personaggi di Pinocchio e di fianco ad ogni foto, ci sono dei trafiletti con i testi dei vari brani che compongono il disco.
Questo album è nato nel periodo che chiude gli ultimi 10 anni di contestazione nella sinistra extraparlamentare italiana, sulla scia della grande crisi economica degli anni 70, con una generazione senza bandiera e senza lavoro, anche a causa delle modifiche inserite dalla società post industriale che avrebbe dovuto rilanciare l’economica del paese. I giovani del ’77 invece, avevano come ideali una controcultura anti autoritaria e libertaria.
Ho solo 7 anni ma quel vinile lo ascolto continuamente, fino a imparare tutti i testi a memoria. Il rock e il blues, due tra le varie correnti musicali presenti nell’album, fanno vibrare le mie emozioni nel profondo.
Brani come “In prigione, in prigione” o “Grillo Parlante”, mi fanno impazzire a tal punto da imitare la batteria suonando con un paio di pennarelli sul letto a castello in ferro battuto…ho tuttora il rimpianto di non aver imparato a suonare.
Nel 1977, anno della pubblicazione, fu l’album più venduto in Italia con più di un milione di copie. La qualità dei musicisti è indiscussa, Tony Di Mauro (chitarra), Andrea Sacchi (chitarra), Roberto Ciotti (dobro), Gigi De Rienzo (basso), Tony Esposito (batteria, percussioni), Maurizio Bianchini(percussioni), vibrafono, corno, tromba, Alberto Ravasini (basso, flauto), Sandro Lorenzetti (batteria), Robert Fix (sax contralto e tenore), grandi nomi del panorama musicale di quegli anni.
Nello stesso periodo la discomusic era in un momento centrale, la new wave stava nascendo e il rock pubblicò tra le altre cose “Heroes” di David Bowie, “Cocaine” di Eric Clapton, solo per citarne alcune. In Italia, pubblicarono brani che sono ancora nel repertorio nostrano, come Tozzi, Pino Daniele, Dalla e molti altri…
Mi trovo davanti allo stereo, ascolto “Burattino senza fili” con le cuffie troppo grandi sulla mia piccola testa e la mia giovane età non mi concede di comprendere che l’album è una metafora: il potere del sistema che impone le sue regole, che emargina e opprime chi quelleregole non le vuole seguire e si ribella.Pinocchio, ottenuto il desiderio di diventare umano, finisce per essere manovrato da loschi figuri esattamente come quando era una marionetta, rimpiangendo il passato e rendendosi conto che il mondo non è poi così semplice e tranquillo come pensava.
Se nella fiaba di Collodi la morale è “se ti comporti bene, diventerai una persona giusta”, con questo album Bennato offre una morale molto diversa “se segui le regole (del potere), ti ritroverai legato e manovrato come un burattino”.
Ma nella mia testa di bambina c’è solo il rock’n’roll, il folk ed il blues che questo LP sprigiona con una tale energia, da trascinarmi dentro la fiaba in un viaggio immaginario di colori e personaggi fantasiosi, meravigliosamente disegnati da una piccola puntina.
———————————— Music is life, life is music