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ZEUS

SERENA_NARDI risvolti introspettivi italo red italo
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"Le donne sono servite, in tutti questi secoli, come specchi che possiedono il potere magico e delizioso di riflettere la figura di un uomo a due volte la sua grandezza naturale". 
Virginia Woolf.

Mi ritrovo in un locale. In una tavolata con diversi uomini e un paio di donne. Uomini belli, divertenti,  sicuri di sé. Belle camicie di buona fattura, importanti orologi ai polsi. Cellulari che ricevono messaggini e che, accendendosi mostrano le foto degli amati pargoli. Chiacchere, battute, risate, bottiglie di ottimo vino che vengono, vanno, vengono. Donne che, capisco poi, essere due amanti di due maschi alfa seduti al tavolo. E capisco poi che ci sono altre amanti non presenti al momento. E naturalmente mogli, con gli amati pargoli appunto, a casa o comunque altrove. Ci si diverte, si schiamazza, grasse risate. Io mi sento come il Feltri di Crozza, quando parla dei meridionali. Mi suscitano un’ immediata, viscerale, profonda avversione, questi uomini così belli, affascinanti, pieni di soldi e simpatia. 

La prima reazione..l’indignazione. Verso questi uomini che si divertono nell’esibire le proprie amanti. Verso queste donne ingioiellate che si divertono nell’essere l’amante di. Io sullo sgabello, come un falco appollaiato su un trespolo, che guarda torvo, tutti gli astanti. Proprio una bella moralizzatrice. In fondo c’è gioia, voglia di vivere, spensieratezza. Che male c’è? Oh..non è più leggero vivere così, godendosi la vita, senza giudizio? Ma sì beviamo e divertiamoci che siamo ancora giovani, belli e ricchi. In fondo anche io ho tradito o ho desiderato farlo. Sono poi così diversa?

Poi, il disagio nel sentirmi fuori da questo schema, è la risposta a questa domanda. L’imbarazzo di non sapere cosa dire. Come vedere un quadro e riconoscere di non farne parte. 

Poi una sensazione di tristezza e di solitudine che mi ha un po’ addolcita. Ognuna di queste persone ha la sua vita, i suoi privati pensieri, problemi, emozioni. Ognuna cerca di fare del proprio meglio per stare bene. Ognuna di queste persone ha trovato, che mi piaccia o no, un suo equilibrio. Chi sono io per mettermi in cattedra, o sul trespolo, e giudicarlo? In fondo l’equilibrio di ciascuno è sacro. 

Alla fine il profondo e intenso senso di sollievo. Con il finire della serata mi sono trovata a pensare ai miei amici e alle relazioni in cui vivo la mia quotidianità e mi ha pervasa un senso di calore, affetto, intimità, vicinanza, che mi ha acquietata, riscaldata, nutrita. E soprattutto mi ha fatto sentire fortunata, privilegiata nel non fare parte di questo quadro, nel sentirmi estranea a questa cornice di significati condivisi. Nell’avere una vita che ho riempito di senso, di impegno, di condivisione, di amore. 

Di essere una donna che si rispetta abbastanza da pretendere di essere trattata con amore e rispetto. 

Di essere una donna a cui non piace essere esibita come un oggetto.

Di essere una donna e non una bambolina.

Di essere una donna che non ha bisogno di ammaliare il maschio di turno. 

Di essere una donna che può amare, accudire, proteggere e nutrire. 

Di essere una donna che non dipende dall’ apprezzamento del maschio.

Donne, sorelle…

Ma davvero vogliamo continuare a riflettere all’ uomo l’immagine di Zeus?

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