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Il nuovo patriziato

DandD italo red italo
Gemelli? Boh, Forse
Si dice che ognuno di noi ha una doppia anima...
by D&D

…Quello che state per leggere non è il prodotto di ricerche accademiche, ma divagazioni di un passante per caso intorno alla tecnologia.

Dietro l’angolo ci sono macchine straordinarie. Già oggi l’IA riesce a fare cose che, solo dieci anni fa, sembravano fantascienza. La guida autonoma non è più un sogno: Tesla e Waymo fanno girare taxi senza conducente, mentre Mercedes sperimenta la guida “hands off” sulle autostrade tedesche. Tra poche decine d’anni scomparirà l’idea che ognuno debba avere un’auto propria. L’auto propria diventerà come le moto oggi: un veicolo da tirare fuori per divertimento, come una biga da corsa, non più come necessità di spostamento. Ma poi perché dovremmo del tutto spostarci? Il Covid ci ha insegnato che si può lavorare da casa. Certo, non tutto si può fare da casa.

Fermiamoci un attimo. A breve le consegne saranno fatte da droni e veicoli senza conducente. I magazzini sono già pieni di robot che si muovono in silenzio come plebei del silicio: non chiedono pane, ma batterie; non scioperano, ma si fermano solo per aggiornamenti firmware. Immaginiamo un passo in più: macchine guidate da remoto, o meglio ancora guidate dall’IA. Robot muratori, idraulici, elettricisti? Oggi sembra impossibile. Ma un soldato della seconda guerra mondiale avrebbe mai immaginato di poter fare una videochiamata a sua moglie dal fronte? Quindi aspettiamoci l’inaspettato.

Sorge allora la domanda: cosa faremo noi, se macchine e IA svolgeranno l’80% dei lavori? La risposta non è una rivoluzione, ma un déjà-vu storico. Torneremo patrizi. Patrizi 2.0. Con i robot e le IA come nuovi schiavi. Non più braccia che arano i campi, ma bracci robotici che assemblano. Non più scribi che copiano pergamene, ma chatbot che scrivono contratti e mail con più pazienza di qualsiasi stagista. Non più schiavi che portano anfore, ma droni Prime che consegnano pacchi prima ancora che tu finisca di cliccare “ordina”.

E così la scena mattutina cambierà. Non più corse disperate in metropolitana, ma la difficile scelta: filosofia o fitness? Otium 2.0 significa decidere se iniziare la giornata con una colazione lenta davanti a un visore VR o con una meditazione guidata dall’ennesimo guru digitale made in California. Corsi online di archeologia sumera? Certo. Maratone di serie TV? Perché no. È l’otium contemporaneo: molto meno fatica, molto più Netflix.

Attenzione, però. Anche i patrizi dovevano darsi un tono. Non bastava mangiare uva sdraiati sul triclinio. Bisognava governare, tenere buoni i plebei, mostrarsi utili. Politica, intrighi e clientelismo. Noi non saremo diversi. Non potremo limitarci a chiedere all’IA di lavorare per noi (anche se la tentazione sarà irresistibile). Dovremo inventarci nuove regole. Magari la cittadinanza attiva significherà fare podcast filosofici o votare ai referendum sugli aggiornamenti di ChatGPT 127.0.

Qualcuno riscoprirà le arti manuali come lusso: scolpire il legno, cucinare lentamente, dipingere acquerelli che nessuno comprerà su Etsy. Altri proveranno a comandare le IA anziché subirle: nuovi senatori digitali, tribuni degli algoritmi che difenderanno i cittadini contro l’ennesima patch buggata. Altri ancora coltiveranno l’ozio ben organizzato: terme virtuali, tornei di e-gladiatori, spettacoli immersivi per rivivere le epiche battaglie di Roma antica senza rischiare di sporcarsi i sandali.

Ma attenzione al rischio di finire come i patrizi decadenti del tardo impero. Non più a collezionare statue, ma avatar; non più a discutere di marmo e bronzo, ma di quale filtro “Roma Antica” renda meglio su Instagram. La decadenza resta decadenza, anche se in 8K.

Ecco quindi il futuro di pochi “imperatori della tecnologia”, ma anche un po’ plebei che amano sporcarsi le mani con un po’ di codice o a dirigere i lavori come i faber. Ma saranno loro davvero a governare gli algoritmi e una moltitudine di neo-patrizi a vivere di otium digitale. Con una differenza sostanziale: i patrizi avevano le terme, noi avremo simulatori di Marte. Loro si facevano scolpire busti in marmo, noi ci faremo clonare in realtà aumentata. Loro discutevano con Cicerone, noi con chatbot.

Ma bisogna anche ricordarsi che non tutto il mondo sarà Roma. Solo dove arrivano economia e tecnologia nasceranno i patrizi digitali. Silicon Valley, Tokyo, Berlino, Dubai: nuove Urbi scintillanti. Altrove resteranno le province, dove il lavoro manuale continuerà, magari non nei campi ma nelle miniere di cobalto che alimentano i nostri giocattoli high-tech. Ci saranno patrizi digitali e plebei del silicio. In un quartiere del mondo si farà yoga immersivo in realtà aumentata, in un altro si continuerà a zappare la terra non solo per il grano ma anche per i pannelli solari.

E quando qualcuno ci accuserà di non lavorare abbastanza, potremo sempre rispondere con aria solenne ma un po’ ironica che stiamo facendo come i patrizi. Solo che i nostri schiavi non si frustano: si aggiornano. E se proprio si ribellano… basta riavviarli… almeno speriamo…

by D&D

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