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21 – Trasformare la realtà

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Gemelli? Boh, Forse
Si dice che ognuno di noi ha una doppia anima...
by D&D

…Quello che state per leggere non è il prodotto di ricerche accademiche, ma divagazioni di un passante per caso intorno alla tecnologia.

21 Trasformare la realtà: Realtà Aumentata e Realtà Virtuale?

Se negli anni ’90 qualcuno ci avesse detto che un giorno avremmo potuto camminare su Marte dal salotto di casa o vedere un dinosauro passeggiare nella nostra cucina, probabilmente avremmo pensato che avesse esagerato con i film di fantascienza. E invece eccoci qui! Siamo nell’era della realtà virtuale e della realtà aumentata, dove reale e digitale si mescolano come mai prima d’ora. Ma cosa distingue queste due tecnologie e, soprattutto, chi vincerà la battaglia per conquistare la nostra realtà?

La realtà virtuale (VR: Virtual Reality) è l’equivalente tecnologico di “ciao, mondo, ci vediamo tra un po’”. Indossi il visore, e puff: sei in un’altra dimensione. Potresti trovarti su Marte a piantare una bandiera, nel bel mezzo di una battaglia epica con spade laser, o esplorare un museo virtuale dove la Gioconda e il David di Michelangelo stanno nella stessa sala con il soffitto della Cappella Sistina, senza il rischio di essere cacciato perché hai toccato qualcosa che non dovevi. È l’apoteosi dell’immersione: un mondo creato solo per te. Gli studenti, per esempio, possono scoprire l’antica Roma camminando accanto a un gladiatore (senza dover sudare negli scavi archeologici). I chirurghi, invece, possono esercitarsi senza rischiare di fare danni veri (grazie al cielo!). E poi ci sono i videogiochi, dove non sei più un semplice giocatore, ma l’eroe della storia. Chi non vorrebbe combattere un drago che ti soffia addosso, almeno finché ti ricordi che è solo un gioco e non una sauna improvvisata?

La realtà aumentata (AR: Augmented Reality), d’altro canto, è meno drastica. Non ti catapulta via dal mondo reale, ma lo arricchisce. È come mettere un filtro di Instagram alla vita quotidiana, ma senza i cuoricini invadenti. Pensa a frecce digitali che ti indicano dove girare mentre cerchi di non perderti nel traffico, o a istruzioni che appaiono magicamente mentre monti quel mobile di cui le indicazioni ufficiali sembrano scritte in sanscrito. Vuoi sapere come starebbe quel divano in salotto? L’AR te lo mostra, così puoi decidere se fa davvero al caso tuo senza rischiare il mal di schiena per spostarlo. E come lo vedrebbe un gatto? Beh, lì non ci siamo ancora arrivati.

Ecco un esempio per capire la differenza tra VR e AR: immagina di voler visitare la Torre Eiffel. Con la VR, sei a Parigi virtuale, sospeso nel nulla, senza turisti intorno e con una vista mozzafiato (che, diciamolo, nella realtà non esiste mai). Con l’AR, invece, sei davvero a Parigi, ma puoi usare il telefono per avere un tour guidato che ti racconta ogni dettaglio sulla torre, compresi quegli aneddoti che dimenticherai entro il prossimo aperitivo.

L’AR e la VR stanno trasformando anche il mondo della ristrutturazione edilizia, rendendo processi complessi più accessibili e intuitivi. Immagina di camminare virtualmente all’interno di una casa ancora in costruzione, esplorandone ogni angolo grazie alla VR. Con un visore, puoi vedere il risultato finale dei lavori prima ancora che inizi il primo scavo, verificando se quella cucina open space è davvero così spaziosa come immaginavi. L’AR, invece, ti permette di sovrapporre elementi digitali agli spazi reali: nuove pareti, pavimenti o persino mobili, per visualizzare in anticipo come si integrano con l’ambiente esistente. I tecnici possono sfruttare l’AR per visualizzare schemi degli impianti elettrici o idraulici direttamente sulle pareti, riducendo errori e sorprese. È come avere un architetto e un ingegnere sempre al tuo fianco, ma in versione digitale.

Ma quali sono le vere implicazioni di queste tecnologie? Beh, entrambe stanno cambiando radicalmente il modo in cui viviamo. Con la VR, le riunioni possono avvenire in un ufficio virtuale dove nessuno noterà se indossi pantaloni del pigiama sotto la scrivania (spoiler: lo fanno tutti). L’AR, invece, è perfetta per trasformarti in un supereroe del multitasking, fornendoti dati in tempo reale che ti fanno sembrare un genio… almeno finché non dimentichi dove hai parcheggiato la macchina perché stavi seguendo troppe frecce virtuali.

Ovviamente, non è tutto rose e fiori digitali. Le questioni di privacy e sicurezza sono sempre dietro l’angolo. Ogni dispositivo AR e VR raccoglie una marea di dati, e tu non puoi fare a meno di chiederti: “A chi servono davvero tutte queste informazioni? E perché sanno che ieri sera ho ordinato una pizza gigante con extra formaggio?” E poi c’è la dipendenza. Perché mai uscire di casa quando puoi esplorare il mondo virtuale con un click? Senza contare l’accessibilità: non tutti possono permettersi questi gioielli tecnologici, il che significa che qualcuno sarà sempre un passo (virtuale) indietro.

VR e AR sono come due gemelli: uno è il ribelle che vuole portarti via da tutto, l’altro è il perfezionista che vuole migliorarti la vita. Entrambi hanno il loro fascino, ma bisogna imparare a usarli con moderazione. La tecnologia è fantastica, ma non dimentichiamoci che il mondo reale esiste ancora e, sorprendentemente, è gratis da esplorare.

Quindi, che tu stia affrontando un drago in VR o cercando di capire come quel divano virtuale stia in salotto grazie all’AR, ricorda: ogni tanto metti via i dispositivi, guarda il cielo (vero, non virtuale) e ricorda che la realtà – quella autentica – ha ancora un sacco di sorprese da offrirti. Magari persino un dinosauro… a meno che non abbia preso il bus AR sbagliato e si sia perso per strada.

by D&D

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