Pamphlet: Chi ha paura di Virginia Woolf? – La civiltà che (non) verrà
Autoeccitarsi per suscitare eccitazione? Il riscatto della generazione X
Si mormora che Elon o lo odi o lo ami, non ci sono vie di mezzo.
Le grandi industrie, dinosauri in pigiamino, col tempo diventano avverse al rischio e stanno molto attente al profitto. Poi arrivano gli outsider, senza interminabili .ppt pieni di colore e grafici per menarsela tra di loro e senza un business plan classico e rigido, che si pongono due domande: Si può fare? Serve a qualcosa, serve a migliorare la collettività? Si? Ok! Proviamoci! Ed ecco il kick off che forza anche i dinosauri a darsi una mossa. E se si continua a essere lenti, buttando qua e là qualche sasso tra le ruote? La scomodità è che Elon è coinvolto in troppi settori: automobilistico, aerospaziale ed espansione multi-planetaria, trasporto ad alta velocità via terra, satellitare, energia solare, stoccaggio di energia, neuroscienze e comunicazione. La X.AI rappresenta la componente software, la Neuralink la componente hardware, Space X le tecnologie, Tesla Energy la rete, Twitter la comunicazione. Serve altro? No! Il riscatto della generazione X.
Sì, quella definita nichilista, priva di identità sociale e culturale, invisibile e cresciuta all’ombra e sacrificata agli interessi dei baby boomers (Gates, Jobs, Bezos, Jack Ma ecc.), quella del precariato, del liberismo sfrenato, del terrorismo, della crisi energetica, del collasso dell’ultima Roma (Unione Sovietica), della caduta del muro di Berlino, quella degli yuppie attaccati al MTV e dei tribali metallari e punk.
Ci piace Elon? Boh, ma di certo incuriosisce e sbalordisce il software che veste e i suoi continui aggiornamenti.
Calendario Eloniano – il decennio:
Henry Ford della nuova era
“Penso molto alle macchine elettriche. Anche tu ci pensi?” È così che Christie Nicholson Musk, l’ex moglie di Elon, ricorda il loro primo incontro a una festa nel 1989. Decisamente un approccio da nerd sfigato!
Nel 2013 la Tesla Model S, macchina completamente elettrica, viene consacrata dall’organizzazione di Consumer Reports l’auto dell’anno. Scattante e reattiva come una macchina sportiva, agevole come una Rolls-Royce, il punteggio più alto mai raggiunto, rivoluzionaria e avanzata, un’auto di un altro pianeta, un vero salto nel futuro. Norvegia la sbatte al primo posto, la più venduta. Nel 2017 la National Highway Traffic Safety Administration, l’agenzia governativa statunitense per gli standard sulla sicurezza stradale, le assegna il massimo punteggio possibile in crash test.
Volendo eliminare i pulsanti dei comandi, già nel 2013 veste un touchscreen 17 pollici, prima anche in questo.
E i commenti? Oltre a tener sotto il microscopio ogni minimo dettaglio che potrebbe non piacere o andar bene, dalla maniglia alla batteria troppo pesante alla sicurezza, Tesla taglia i prezzi, ancora e ancora. Dalla prima macchina riservata ai super milionari alla volks-wagen di domani. Mobilità sostenibile per tutti, il mantra del ormai old boy. La crescita delle vendite va a discapito dei profitti, giù i titoli in borsa? Chi se ne frega! Siamo qui per star seduti immobili sul tesoretto? Let’s dance!
La talpa e i tubi
Nel lontano dicembre del 2016, Elon twitta: “Il traffico mi sta facendo impazzire. Costruirò una macchina per la perforazione di tunnel e inizierò a scavare…”
E così, pochi mesi dopo, nasce The Boring Company con l’ambizione di scavare tunnel urbani ad alta velocità in modo più economico e più veloce. Il tutto inizia all’interno del parcheggio della SpaceX a Hawthorne in California, dove in due anni è stato completato un buco lungo poco meno di 2 km. Il secondo progetto, Las Vegas Convention Center, parte in Nevada. Di altri progetti annunciati non si è avuto più notizie o sono semplicemente spariti dal sito aziendale… per ora.
Commenti nel tempo sulle realizzazioni e le annunciazioni stupefacenti? I risultati sembrano non aver soddisfatto le aspettative e sono deludenti. Il Tunneling Journal: “Un progetto di vanità!” Il CEO di Herrenknecht, uno dei maggiori produttori di macchine per la perforazione: “Aria fritta.” Ed altri del settore? “Non vedo alcuna nuova tecnologia menzionata.” Ma è solo un tunnel con luci shining! Le discussioni degli esperti del settore si concentrano sulla sicurezza e i tunnel si presentano a corsia unica, senza corridoi di uscita, rendendo così impossibile il sorpasso e il soccorso in caso di avarie meccaniche o incidenti… Il traffico che stava facendo impazzire Elon. Ma quando predisponi di tutte le tecnologie all’avanguardia, cosa mai potrebbe andar storto? Aspettiamo.
Rivoluzione neurologica – non è questione di Cyberpunk
Nel 2016 nasce anche la Neuralink, società di neuro-tecnologia con l’ambizione di sviluppare interfacce cervello-computer all’avanguardia. “Un Fitbit nel tuo cranio”, le parole di Elon. Un microchip cerebrale che potrebbe risolvere malattie come la depressione, l’autismo, la schizofrenia, ridare la vista ai ciechi, ecc. Le miracolose promesse. “Arriveremo alla simbiosi con le macchine”.
Le reazioni del settore non sono incoraggianti: “Teatro delle neuroscienze, solo un nuovo design appariscente con qualche elettrodo in più”.
Nel 2022, Neuralink è sotto inchiesta per aver fatto morire atrocemente 1500 cavie dal 2018. Lo scrittore di fantascienza John Scalzi incalza: “Vi lascereste mettere un chip nella testa da chi ha un’idea distopica della democrazia? Io no”. È per non farci mancare nulla, la batosta finale a marzo 2023 dalla FDA (Food and Drug Administration), che respinge di testare impianti neurologici su un gruppo di volontari. Ehm, a chi piace o chi ha paura del Cyberpunk?
La scalata alla roccaforte – la tabula dealbata di Elon
Il 26 febbraio 2022, l’Ucraina si appella a Musk su Twitter chiedendo le stazioni Starlink. Poco dopo, Elon risponde: “Il servizio Starlink è ora attivo in Ucraina.”
Il 5 marzo, Elon comunica: “Alla Starlink è stato chiesto da alcuni governi (non quello ucraino) di bloccare le fonti di notizie russe. Non lo faremo se non sotto la minaccia delle armi. Mi dispiace di essere un assolutista della libertà di parola. (…) Tutte le fonti di notizie sono in parte propaganda, alcune più delle altre.”
Nel 2022, Elon inizia ad acquistare le azioni di Twitter in pacchetti quasi giornalieri. Ad aprile diventa il maggior azionista e ad ottobre, l’acquisto per 44 miliardi di dollari. Il 28 ottobre tweeta: “L’uccellino è stato liberato”.
Alcuni media statunitensi iniziano a tremare alla possibilità che Musk prenda il controllo del colosso social perché non si fidano dell’intelligenza degli americani. E il tweet di Elon lascia indizi scomodi: “La libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante, e Twitter è lo spazio digitale dove si discutono questioni vitali per il futuro dell’umanità, voglio migliorarlo con nuove funzionalità, rendere gli algoritmi open source per aumentare la fiducia, sconfiggere i bot spam e autenticare gli utenti”.
Inizia la danza dei profili riammessi e dismessi, la parata delle onorifiche spunte blu, licenziamenti radicali con una riduzione dell’organico complessivo del 50 %, dispute sull’analisi dei dati se l’incitamento all’odio su Twitter è aumentato o meno. Twitter viene incorporata nell’ennesima X eloniana – la X Corp, diventa privata, fuori dalla borsa, lontana degli investitori e dividendi, ma soprattutto non più tenuta alla trasparenza – né contabile né di politiche aziendali.
Ma Twitter è veramente solo una questione di libertà di parola o possiamo scomodare il desiderio di accedere ai Big Data? Nel 2014, riguardo all’intelligenza artificiale commenta: “Stiamo evocando un demone”, ma nel 2015 è tra i cofondatori dell’Open AI che poi abbandona nel 2018. A marzo 2023, invece giungono notizie sulla nascita della società di intelligenza artificiale X.AI… vedremo.
C’è qualcuno là fuori? Dove sono tutti quanti? Starman e la sua Tesla Roadster
“Se fossimo una specie multiplanetaria, si ridurrebbe la possibilità che qualche singolo evento, artificiale o naturale elimini la civiltà come la conosciamo…È l’assicurazione sulla vita per la specie” ma… “mi preoccupa il paradosso di Fermi!”
A questo punto, è lecito anche il dubbio sull’obiettivo finale. Elon pensa all’universo già nel 2001 con toccata e fuga nella “The Mars society” e con il progetto Mars Oasis, ma il problema si presenta su dove comprare un razzo. Dopo l’ennesimo aborto con la Russia – troppo caro, tecnologia vecchia e senza possibilità di riutilizzo – scatta quello che differenzia Musk da molti altri – la tenacia e il suo modello mentale.
Nel 2002 nasce la SpaceX con l’obiettivo chiaro e dichiarato di ridurre i costi del trasporto spaziale per consentire la colonizzazione di Marte. Progettano, sviluppano e costruiscono da zero. Dopo tre lanci fallimentari (2006, 2007, 2008) che rischiano di far chiudere l’azienda, il 28 novembre del 2008 il successo: Falcon1 è il veicolo di lancio orbitale più economico mai lanciato e la NASA, a fine anno, offre un contratto di 1,6 miliardi di dollari per effettuare consegne alla ISS. Nel 2017, il lancio dei satelliti Iridium; nel febbraio 2018, Falcon heavy porta nello spazio una Tesla Roadster – un’operazione di marketing senza precedenti; nel 2019, i primi 60 satelliti Starlink forniscono comunicazione attraverso una grande costellazione satellitare in orbita bassa. Il 30 maggio del 2020, è la prima compagnia privata a portare in orbita astronauti NASA e, infine, il test di lancio della SpaceX Starship nell’aprile del 2023, il razzo più potente e più grande mai lanciato.
Ma dove sta il segreto? Di certo nel metodo mentale di principi primi di Elon e nella struttura verticale delle sue aziende. Lo sviluppo, la progettazione e la produzione delle componenti principali sono interni quasi al 90%, quello che la maggior parte delle aziende oggi evita, ed è la soluzione che gli consente la proprietà e il completo controllo… e questo lo avvicina molto a Steve Jobs.
A questo punto possiamo riprendere il pensiero di Shafer, giornalista statunitense, che en passant ha diagnosticato ad Elon il disturbo istrionico della personalità con mania incontrollata di riproduzione sia biologica (ad oggi ha 10 figli) che aziendale? Voglio fare quello che voglio, sulla terra, nello spazio, nelle vostre menti e presto anche su Marte! O come diceva Zaphod in Guida galattica per autostoppisti: “Se c’è in giro una cosa più importante del mio Io, dimmelo che le sparo subito…”. Ad avercene altri che sfoggiano questo modello di software! “Il futuro è più stimolante se siamo là fuori, tra le stelle…”, il riscatto della generazione X.
Hf & Cya
Tag: Elon Musk, generazione X, Neuralink, Space X, Tesla, Open AI, Tesla Energy, The Boring Company, X Corp, X.AI, Twitter, Model S, Starlink, Starman, Tesla Roadster, The Mars Society, Mars Oasis, Falcon 1, NASA
By K. Berlot