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Il cervello non sempre distingue realtà e immaginazione.

Un nuovo studio rivela sorprendenti risultati molto vicini a Matrix.

L’immaginazione umana è un potente strumento cognitivo che ci permette di simulare internamente situazioni, ricordi e processi decisionali. Ma come fa il nostro cervello a distinguere tra realtà e immaginazione? L’articolo scientifico “Subjective signal strength distinguishes reality from imagination”, di Nadine Dijkstra e Stephen M. Fleming pubblicato su Nature, spiega i risultati di uno studio innovativo che ha utilizzato una combinazione di psicofisica, modellazione computazionale e neuroimaging per indagare sull’interazione tra segnali immaginati e percepiti.

https://www.nature.com/articles/s41467-023-37322-1

Metodi e risultati: i partecipanti allo studio sono stati sottoposti a una serie di esperimenti, in cui dovevano giudicare la realtà di stimoli immaginati e reali. I risultati hanno rivelato che i segnali immaginati e percepiti si mescolano effettivamente nel cervello umano. Ciò significa che, la percezione della realtà, dipende dal fatto che il segnale mescolato sia abbastanza forte da superare una “soglia di realtà” individuale. In altre parole, quando i segnali immaginati sono sufficientemente intensi, diventano soggettivamente indistinguibili dalla realtà.

Implicazioni e conclusioni: questo studio fornisce importanti informazioni su come il nostro cervello elabora e distingue realtà e immaginazione. I risultati suggeriscono che non esiste una separazione netta tra queste due modalità cognitive ma, piuttosto, un continuo “interplay” tra segnali interni ed esterni. Ciò ha implicazioni significative per il campo della realtà virtuale, dove la tecnologia mira a creare esperienze che siano indistinguibili dalla realtà.

In sintesi, lo studio dimostra che l’immaginazione umana può sovrapporsi alla percezione della realtà, e che il nostro cervello è in grado di mescolare e integrare i segnali interni ed esterni per determinare la realtà delle esperienze.

Il cervello umano può confondere la fantasia con la realtà in diverse circostanze. Ecco alcuni esempi:

  1. Allucinazioni: in alcune condizioni, come la schizofrenia o alcune forme di disturbo bipolare, una persona può sperimentare allucinazioni sensoriali, percependo cose che non sono realmente presenti nell’ambiente circostante. Queste esperienze possono essere così intense e realistiche, che la persona può confondere ciò che sta immaginando con la realtà.
  2. Sogno lucido: nel sogno lucido, una persona diventa consapevole di essere nel sogno mentre lo sta vivendo. In questa condizione, la linea di demarcazione tra fantasia e realtà può diventare sfocata, poiché il soggetto può interagire attivamente con l’ambiente onirico e percepire le esperienze come reali.
  3. Esperienze immersive: in situazioni di realtà virtuale o altre esperienze immersive, dove l’ambiente virtuale è progettato per essere altamente coinvolgente e realistico, le persone possono confondere temporaneamente la realtà virtuale con la realtà fisica. Questo fenomeno è noto come “presenza” e può portare a un coinvolgimento profondo e ad una percezione dell’esperienza come se fosse reale.
  4. Memorie distorte: le nostre memorie possono essere influenzate da vari fattori, compresa la nostra immaginazione. In alcuni casi, le persone possono ricordare erroneamente eventi che non sono realmente accaduti, ma che sono stati immaginati o sognati in modo vivido. Questo può portare a una confusione tra le esperienze immaginate e quelle reali.

È importante sottolineare che questi sono solo alcuni esempi di situazioni in cui la linea di demarcazione tra fantasia e realtà può risultare “sfumata”. In generale, il nostro cervello ha la capacità di distinguere tra immaginazione e realtà ma, in determinate circostanze, come quelle menzionate, questa distinzione può essere compromessa. Le nuove tecnologie, come in questo studio, possono venirci in aiuto, ma se si sommano i due fattori, ovvero le esperienze immersive e le memorie distorte che generano, allora si può facilmente valicare il labile confine come accadeva in Matrix.

Morpheus: Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti potessi più svegliare, come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?
Cit. Laurence Fishburne in Matrix- 1999 Regia: Andy e Larry Wachowski

by Braian’s big brain

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