

Bellezza “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." (Dante, Inferno XXVI)
Fin dall’età della pietra ci sono stati grandi uomini e donne che hanno portato contributi e che a poco a poco hanno fatto evolvere l’uomo. Senza questi Grandi, forse saremo ancora davvero poco più che delle bestie. Saremo ancora lì a spaccarci la testa con le clave, a farci la guerra, a competere per accaparrarci risorse, saremo ancora vittima delle nostre passioni più cupe, saremo un branco di persone egoiste, ingorde, cieche, avide, indifferenti, che non ci pensano un attimo a distruggere una foresta, un ecosistema, un altro popolo, il pianeta per i propri miopi interessi. Beh. Mmm. Abbiamo, quasi tutti, perso la gran parte dei peli sul corpo, abbiamo lasciato gli alberi, poi le caverne, fatte infinite scoperte ed innovazioni, stravolto il nostro stile di vita, messo a punto una super tecnologia, abbiamo anche sviluppato l’intelligenza artificiale, ma biologicamente abbiamo lo stesso identico cervello del primo homo sapiens comparso sulla terra, svariate migliaia di anni fa, con gli stessi meccanismi che erano adattivi in un contesto ancestrale completamente diverso dal nostro. Ne consegue che continuiamo ben volentieri a farci dominare dai nostri istinti più biechi ma non usiamo più le clave, abbiamo elaborato ben altri strumenti di distruzione. Allora guardando a quello che ci accade intorno , la tentazione di farsi travolgere dall’impotenza, dall’indignazione e dallo scoramento nel vedere un pianeta colare a picco è forte. Tanathos, il vittorioso re delle tenebre, il distruttore, incombe sui nostri destini e nel nostro presente.
Ma allora Mozart, Budda, Socrate, Michelangelo e via andare, non ci hanno insegnato niente?
A mio avviso ci hanno insegnato con linguaggi diversi una lezione comune. A connetterci con l’altra faccia di Tanathos. Altrettanto potente. Eros. La Bellezza. L’energia vitale creativa e generativa, l’energia nutrita dalla percezione che possiamo essere qualcosa di più di quello che siamo, perché non siamo nati per vivere come bruti. La Bellezza è in qualsiasi cosa che mi faccia sentire di essere qualcosa di più di un animale, che mi faccia sentire amore, gratitudine e pace, che mi risuoni dentro e mi dia la sensazione di espandermi, di andare verso l’alto. Forse allora ci possiamo educare alla bellezza, “obbligandoci” a darle spazio perché la Bellezza è generativa e crea altra Bellezza.
Dentro di me c’è Tanathos e c’è Eros. Fanno parte della vita, siamo fatti così. Ciascuno di noi, nelle “giuste” condizioni sarebbe capace di grandi orrori e ha poco senso dire” Io non lo farei mai, non mi riguarda” la storia lo ha continuamente e ferocemente dimostrato e continua a mettercelo davanti agli occhi. Non ha senso rinnegare Tanathos, sarebbe come dire che voglio sconfiggere la morte, come rifiutare la notte. Ma posso mettermi in risonanza con la Bellezza, posso allearmi con la parte di me più alta e più capace di amore, posso ricordarmi che l’uomo è capace di grandi slanci e atti d’amore, posso “trovare l’alba dentro l’imbrunire”.