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Chet Baker Sings – L’icona del Jazz

Emanuela Buccioli italo red italo
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Chet Baker Sings – L’icona del Jazz

Quando ho preso tra le mani per la prima volta l’album “Chet Baker Sings”, non ne sapevo molto di Jazz, avevo sentito qualcosa qua e là ma ero decisa ad andare in avanscoperta. Mi sono soffermata sulla copertina dell’album, un’immagine in bianco e nero di Chet Baker che guarda verso l’alto mentre tiene in mano la sua tromba, una fotografia iconica scattata da William Claxton, un fotografo statunitense noto soprattutto per il suo lavoro nel campo della fotografia jazz. 

Ho indossato le cuffie e mi sono lasciata andare, pronta all’ascolto senza alcuna particolare aspettativa. Chiudo gli occhi e dopo pochi secondi vengo rapita dalla delicatezza e dalla profonda intimità che emana, mi sono ritrovata immersa in un mondo sonoro quasi magico, guidata dalla voce coinvolgente di Chet Baker. 

Chet Baker, nato il 23 dicembre 1929 a Yale, Oklahoma, è stato un trombettista e cantante jazz statunitense. Emerse sulla scena jazz negli anni ’50, guadagnandosi reputazione per il suo talento distintivo e il suo stile dolce e lirico, con un suono intimo e raffinato. La sua abilità nel suonare note lunghe e fluide contribuiva a creare un’atmosfera rilassata e coinvolgente. Baker era anche noto per il suo utilizzo spesso minimalista delle note, preferendo un fraseggio più “economico”. Baker divenne celebre come membro del Gerry Mulligan Quartet e per le sue registrazioni soliste. 

La sua carriera subì alti e bassi, con periodi di successo e periodi difficili. Baker visse in vari paesi, inclusi Stati Uniti ed Europa, cercando opportunità musicali. Lottò con problemi di dipendenza da droghe per gran parte della sua vita che influenzarono negativamente la sua carriera e la sua salute. Nonostante le sfide personali, registrò numerosi album di successo, tra cui “Chet Baker Sings”.

L’album “Chet Baker Sings” è un’opera significativa nella carriera del leggendario trombettista jazz.  Pubblicato nel 1954, questo album rappresenta un punto di svolta per Baker, che si è distinto principalmente come strumentista prima di affrontare il canto. 

L’album presenta Baker sia come cantante che come trombettista e contiene una selezione di brani che spaziano da ballate malinconiche a standard jazz più vivaci. L’approccio unico di Baker al canto, caratterizzato da una voce soffice e vulnerabile, ha conferito all’album un’atmosfera intima e personale.

La sezione ritmica dell’album è guidata dal pianista Russ Freeman, dal bassista Carson Smith e il batterista Bob Neel, che forniscono un supporto solido per Baker, consentendo alla sua voce e al suo stile di tromba distintivo di emergere e brillare.

Tra i brani più noti dell’album ci sono “My Funny Valentine” e “I Fall in Love Too Easily”, che sono diventati dei classici nella carriera di Baker. La sua interpretazione è particolarmente toccante e la fragilità della sua voce si sposa bene con il mood romantico e malinconico delle melodie.

Ci sono alcuni aneddoti interessanti legati all’album “Chet Baker Sings”. Uno dei racconti più noti riguarda la registrazione di “My Funny Valentine”. Si dice che Baker avesse appena rotto con la sua fidanzata di allora e il suo stato emotivo difficile, si percepì chiaramente nella sua toccante interpretazione della canzone.

Un altro aneddoto curioso riguarda l’iniziale riluttanza di Baker nel cantare. All’inizio era principalmente un trombettista e non si considerava un cantante. Tuttavia, il produttore Richard Bock, dell’etichetta Pacific Jazz, lo convinse a provare a cantare alcune canzoni durante le sessioni di registrazione di “Chet Baker Sings”. La scelta si rivelò vincente e Baker dimostrò di avere un tocco personale nel canto che avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella storia del jazz.

Altri aneddoti riguardano la sua collaborazione con il pianista Russ Freeman. I due avevano un’intesa musicale straordinaria e Freeman contribuì in modo significativo a plasmare il suono dell’album. Durante le registrazioni, Baker e Freeman comunicavano spesso attraverso sguardi e gesti, dimostrando una connessione musicale profonda.

Sebbene l’album potrebbe non aver raggiunto i vertici delle classifiche di vendita all’epoca, la sua influenza è cresciuta nel corso degli anni. “Chet Baker Sings” è ora considerato uno dei migliori album vocali jazz e continua ad essere citato come riferimento da numerosi musicisti. E’ stato un catalizzatore per il jazz vocale, dimostrando che anche musicisti noti per la loro capacità strumentale eccezionale, potevano abbracciare con successo il canto. Questo ha aperto la strada a un approccio più personale ed emotivo al jazz vocale.

“Chet Baker Sings” è stato ben accolto dalla critica e ha contribuito a consolidare la reputazione di Chet Baker come uno dei musicisti jazz più importanti del suo tempo. L’album ha influenzato numerosi artisti successivi nel mondo del jazz e ha contribuito a definire lo stile di Baker, sia come cantante che come trombettista.

Chet Baker Sings”:

That Old Feeling

It’s Always You

Like Someone in Love

My Ideal

I’ve Never Been in Love Before

My Buddy

But Not for Me

Time After Time

I Get Along Without You Very Well

My Funny Valentine

There Will Never Be Another You

The Thrill Is Gone

I Fall in Love Too Easily

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