PodCast sulla Seduzione – Eros
Con il contributo audio di: Manuele Molini ed Emanuela Bianelli
Rieccoci Ascoltatori di ItaloRed, Lucia Fanelli con il suo ultimo Podcast sulla Seduzione, Competenza straordinaria a cui ci avviciniamo analizzando le affascinanti teorie e tecniche seduttive di Antioco Aramu, protagonista dell’omonimo romanzo, appassionato di Arte, amante del Vino e… non potrebbe essere diversamente, cultore dell’Eros.
Arte, Vino ed Eros sono i tre elementi della sua Triade, e della sua originale e accattivante Teoria sulla Seduzione.
Antioco li combina in modo ardito e sempre diverso al fine di irretire e conquistare le sue prede. I 3 elementi che corrispondono a loro volta a:
DOVE: le Città popolate da opere d’Arte
COME: utilizzo non convenzionale del Vino come arma di seduzione (o di distrazione di femmine come dice l’amico napoletano di Antioco)
COSA: tutte le possibili forme in cui si manifesta l’Eros
Nelle due ultime puntate ci siamo soffermati sull’Arte e sul Vino.
Oggi, nell’analizzare il terzo elemento, l’Eros, ricomporremo la Triade, analizzeremo la tecnica seduttiva di Antioco quando applica la sua Triade… e ne sentiremo delle belle…
Prima però, guardiamo da vicino cosa intendiamo per Eros: nella prima puntata siamo ricorsi alla mitologia, a Cupido, dio dell’amore, forza vitale e travolgente, fanciullo bellissimo che trafigge col suo arco il cuore degli uomini, suscitando in loro passioni sfrenate e perdita di controllo.
Per Antioco, la Seduzione Erotica è composta da una serie di manifestazioni del desiderio sessuale che lo attraggono verso una donna, (non sempre e non solo la stessa) e che lo attirano a lei coinvolgendolo anche in un reale sentimento amoroso e in un forte vissuto emotivo. L’Eros di Antioco non è mai pornografia, che è invece la forma più brutale di negazione del desiderio in cui la sessualità prende il sopravvento e i sentimenti
L’Eros per Antioco è anche una sfida legata alla curiosità di conoscere l’altra, di condividere sensazioni, emozioni e sentimenti. E’ un gioco tra persone libere che si rispettano e si cercano, non è mai imposizione, violenza, brutalità. Il piacere che ne deriva supera ogni legittimazione biologica o sociale per apparire nella sua gratuità e nella sua leggerezza. Vediamo come Antioco si misura con l’applicazione della Triade, col connubio
Arte, Vino, Eros, nella splendida città di Roma…
…bevvero quasi tre bottiglie di vino in poco più di due ore. L’intento di Antioco era, innanzitutto, riscaldare l’atmosfera e soprattutto Francesca Romana, nella magnifica terrazza, e poi, ovviamente, portarla in camera da letto. Quando lei si alzò per andare ad appoggiarsi al parapetto ed ammirare il panorama mozzafiato che si poteva godere dalla terrazza, lui la seguì e si posizionò al suo fianco: si sfidarono ad individuare i principali
monumenti di Roma e le chiese storiche, inclusa la cupola di San Pietro, che si indovinava in lontananza.
… i due si misero comodi, con i calici di vino opportunamente rabboccati, e con la magica vista di Roma che campeggiava davanti a loro.
«Sai cosa ha detto Ennio Flaiano, che Roma è inconoscibile, si rivela col tempo e non del tutto.»
«Prima, tu hai detto che eri impressionata da questa serata… Beh, io sono impressionato da te, da come ti muovi, da quello che dici, da come sei…».
Senza attendere la risposta di Francesca Romana, Antioco, prima la invitò a levare il calice per un brindisi, fissandola intensamente negli occhi, poi, avvicinò innocentemente le sue labbra su quelle di lei. Con sua grande gioia – e neanche troppa sorpresa…- lei non lo scostò, non si allontanò, né si mostrò infastidita dal gesto di Antioco, tutt’altro… fu allora che lui la baciò veramente e con grande vigore.
Anche a Genova Antioco combina con destrezza i tre elementi della Triade della Seduzione:
In questo caso il Vino è un passito per andare incontro ai gusti di Silvia
L’Arte è quella della centrale piazza Sarzano a Genova, con il Pozzo di Giano, le sue colonne ed il bel chiosco del Seicento
Pare che per l’Eros, questa vota sia proprio Silvia, dopo un bacio appassionato di Antioco, a prendere l’iniziativa…
La ragazza non era avvezza a bere vino e Antioco le aveva fornito qualche informazione di base sulla produzione del Vermentino in Sardegna, confidando, nel tempo, di indurla ad apprezzarlo: in tal modo, avrebbero potuto gustarlo insieme nei loro incontri. Silvia, ogni volta che avvicinava il calice alla bocca e ne prendeva un sorso, faceva una smorfia strana, come se stesse bevendo qualcosa di molto acido: lui provò allora con il passito e notò che la smorfia si palesava sempre, ma in modo molto meno accentuato.
«Credo che un po’ d’aria fresca farà bene ad entrambi: andiamo a fare una passeggiata… se non ti dispiace».
Antioco, prendendo Silvia sottobraccio, da vero galantuomo, la condusse verso il centro storico. Approdarono in Piazza Sarzano e si sedettero vicini, uno di fianco all’altra, sul pozzo di Giano: lui scostandole i capelli con grazia, la baciò delicatamente e a lungo sulla bocca. Silvia non si scostò, né allontanò Antioco: al contrario, partecipò con coinvolgimento e passione inaspettati a quel bacio da cinematografo. Lui percepiva forte l’eccitazione della ragazza: era ormai in procinto di toccarla più intimamente, quando lei si staccò da lui, si alzò in piedi, si alzò la gonna, si girò e, guardando dentro il pozzo con le mani appoggiate ad esso, offrì ad Antioco il suo fondoschiena, piccolo, bianco, rotondo e sodo. A quel punto, ad Antioco non restava che godersi fino in fondo quel momento di magica e intensa eccitazione. Nella sua posizione, poteva ammirare, oltre al bel sedere di Silvia che lo accoglieva generoso, le colonne del pozzo, il chiosco del Seicento, e buona parte di una
delle piazze più grandi del centro storico di Genova.
