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Serge Gainsbourg:”Histoire de Melody Nelson”- 1971

Gelmini italo red italo

Pubblicato nel 1971 da Philips, Histoire de Melody Nelson rappresenta una pietra miliare nella carriera di Serge Gainsbourg e nella musica pop rock del XX secolo. Questo concept album non solo sfida le convenzioni musicali dell’epoca, ma introduce una fusione di suoni e stili che, a distanza di decenni, rimane innovativa e influente. In un periodo dominato dal rock psichedelico e dalla musica progressiva, Gainsbourg riesce a creare un’opera unica che mescola pop, jazz, rock, e musica da film in modo mai ascoltato prima.

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L’album colpisce principalmente per la sua capacità di unire armonie sofisticate e melodie indimenticabili a una produzione estremamente raffinata. Le strutture musicali, più complesse di quelle tipiche del pop degli anni ’70, sono caratterizzate da arrangiamenti ricchi, sorprendenti, assolutamente sensuali e malinconici, spesso sorretti da una sezione ritmica che gioca con poliritmi e cambi di tempo. La produzione di Histoire de Melody Nelson è affidata a Gainsbourg stesso, il quale, insieme a una squadra di musicisti di altissimo livello, crea un sound che mescola il minimalismo con l’eleganza.

Dal punto di vista lirico Histoire de Melody Nelson omaggia la Lolita di Vladimir Nabokov, raccontando una storia di passione e tragedia, narrata attraverso la figura di Melody Nelson, una giovane donna (di 14 automnes et 15 étés, precisa Gainsbourg), incarnata metaforicamente da una giovanissima Jane Birkin, che diventa l’ossessione di un uomo più maturo, il protagonista della narrazione, incarnato da S.G. stesso. Il racconto si sviluppa come un lungo viaggio emotivo e sensuale, dove la musica e la voce di Gainsbourg contribuiscono a creare un’atmosfera intima e cinematografica.

La storia inizia con Melody (7’ 32’’) una lunga suite in cui Gainsbourg descrive l’incontro casuale tra il protagonista, un uomo ricco e di successo, e Melody, una ragazza giovane e affascinante. Dopo un incidente stradale che coinvolge Melody, l’uomo si prende cura di lei, e tra i due nasce una passione travolgente (Ballade de Melody Nelson, 2’ 00’’; Valse de Melody 1’31’’). Nel corso dell’album, l’uomo diventa sempre più ossessionato da Melody (Ah, Melody, 1’ 47’’), al punto da vederla come una figura ideale, quasi mitologica. La relazione diventa carnale (L’Hotel particulier, 4’ 05’’) complessa e inquietante, con il protagonista che finisce per idealizzare Melody (En Melody, 3’ 25’’), pur rimanendo distante dalla realtà della sua esistenza.

Il climax del disco arriva con Cargo culte (7’ 37’’), una seconda suite che ci riconduce musicalmente all’iniziale Melody: un brano liricamente complesso, ricco di riferimenti culturali e simbolici, che gioca con immagini esotiche e temi di colonialismo, desiderio e ossessione, che conducono l’autore verso la consapevolezza che la figura di Melody è sfuggente e indecifrabile e non quella che l’uomo ha costruito nella sua mente. La morte di Melody, alla fine dell’album, è funzionale all’assioma Gainsbourgiano di sempre: l’amore, nella sua forma più pura, non è di questa terra e l’amore terreno, sempre incompleto, non può che realizzarsi in una dimensione “altra”. S.G. ce lo aveva già anticipato nella celeberrima Je t’aime, moi non plus (1969): “l’amour physique est sans issue” (l’amore carnale è senza scopo).

Dal punto di vista strumentale, l’album si avvale di un ampio utilizzo di archi, fiati, e pianoforte, tutti trattati in maniera insolita per l’epoca ed arrangiati da Jean Paul Vannier. La sezione d’archi, in particolare, è una delle caratteristiche più distintive del lavoro, con arrangiamenti che spaziano dal classico al moderno, creando un’atmosfera sospesa e onirica. Il basso di Dave Richman, spesso distorto e pulsante, diventa il fondamento ritmico che sorregge l’intero album, mentre la batteria, suonata da Paul Personne con una tecnica precisa e minimale, accentua il senso di movimento e di tensione.

Un altro degli aspetti più affascinanti di Histoire de Melody Nelson è la presenza della voce di Gainsbourg, che si fa accompagnare in modo perfetto dal contralto di Jane Birkin. La loro chimica vocale è quasi cinematografica, contribuendo a dare vita al racconto di una storia d’amore contorta e affascinante.

Ma ciò che rende Histoire de Melody Nelson davvero speciale è la sua influenza duratura. L’album ha avuto un impatto significativo su molte generazioni di musicisti, che hanno guardato a Gainsbourg come a un pioniere nell’arte di mescolare diversi generi e linguaggi musicali. Artisti come Air, Beck, e Tricky hanno citato questo disco come una delle loro principali ispirazioni, grazie alla sua audace fusione di suoni elettronici e orchestrali e alla sua atmosfera surreale e cinematografica. La stessa estetica sofisticata e sensuale che contraddistingue l’album è stata ripresa e reinterpretata da molte band e artisti nel corso degli anni, soprattutto nel mondo della musica elettronica e del trip-hop.

Histoire de Melody Nelson è un’opera che ha segnato un distacco dalle convenzioni musicali dell’epoca e ha inaugurato una nuova era per la musica popolare. Nonostante i suoi elementi audaci e non immediatamente accessibili, l’album ha ottenuto un riconoscimento critico universale, consolidandosi come una delle opere più visionarie e influenti nella storia della musica. La sua capacità di mescolare armonie, melodie e strumentazioni in modo così originale lo rende ancora oggi un punto di riferimento iconico per gli artisti contemporanei.

by Fabrizio Gelmini

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