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Sexting e Revenge Porn: Quando la Vendetta si Consuma in Rete

M_DAMICO italo Red Italo

Cos’è il Sexting?

Il termine “sexting” deriva dalla combinazione delle parole inglesi “sex” (sesso) e “texting” (inviare messaggi) e si riferisce allo scambio di messaggi sessualmente espliciti tra due o più persone attraverso applicazioni di messaggistica istantanea.

L’arrivo della “pandemia” e il conseguente isolamento hanno spinto molte persone a trascorrere più tempo online e ad avvicinarsi a questa pratica. Il sexting è diventato ormai un sostituto dell’attività sessuale ed è praticato sia da single che da persone impegnate che lo considerano un divertimento.

Il sexting può comprendere messaggi testuali, ma anche foto o video. I canali utilizzati sono solitamente i più noti, come Telegram, WhatsApp, Facebook o Instagram, ma non mancano quelli popolari tra i giovani, come Snapchat.

Quando questa pratica avviene tra persone consenzienti, e ancor di più in una coppia, non è illegale e rappresenta un modo legittimo di esprimere la sessualità.

Il problema sorge quando non vi è il consenso da parte di entrambe le parti per la diffusione di materiale riguardante la loro sfera sessuale.

Dal Passatempo al Rischio: I Pericoli della Rete

Il coinvolgimento in attività sessuali online, un passatempo che può essere gradevole per chi vive una relazione a distanza, può tuttavia comportare rischi notevoli. Pertanto, prima di intraprendere tale pratica, è essenziale avere una completa consapevolezza dei potenziali pericoli a cui ci si espone.

Il rischio predominante per coloro che si dedicano al sesso online è la possibilità che il materiale prodotto venga diffuso senza il proprio consenso e divulgato a terzi. È possibile che immagini o video compromettenti scambiati con il partner vengano diffusi da quest’ultimo senza il consenso dell’altra persona, con l’intenzione di causare danni o vendicarsi, o persino solo per vantarsi con amici o conoscenti.

Il pericolo più grave, senza dubbio, è quello di diventare vittime di un fenomeno sempre più diffuso, noto come revenge porn o pornografia non consensuale.

Il Revenge Porn: Le Sanzioni Previste dal Codice Penale

L’incremento preoccupante dei casi di individui che sono stati vittime di revenge porn ha spinto il legislatore a promulgare la Legge 69/2019, attraverso la quale è stato istituito un reato specifico, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.

L’articolo 612-ter del Codice Penale stabilisce quanto segue: “Chiunque invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati e senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con una multa da 5.000 a 15.000 euro.”

Le sanzioni previste per il revenge porn si applicano anche a chiunque si renda complice della diffusione di questo materiale, anche se non ne è l’autore. La condivisione di tali contenuti in gruppi pubblici o privati costituisce un reato, in quanto rappresenta una forma di divulgazione non autorizzata, indipendentemente dal numero di membri del gruppo. Inoltre, è importante notare che la pena viene aumentata se il reato è commesso da un coniuge, anche se separato o divorziato, o da una persona che ha avuto una relazione affettiva con la vittima.

Chi Sono le Vittime del Revenge Porn?

Sebbene il revenge porn possa coinvolgere individui di ogni genere e orientamento sessuale, nella stragrande maggioranza dei casi, sono le donne a subire tali comportamenti.

Questo fenomeno trova radici in un retaggio culturale che, erroneamente, tende a concedere agli uomini la libertà di esporre e vivere apertamente la loro sessualità, mentre alle donne impone di nasconderla.

La vendetta sessuale è spesso motivata da un desiderio di potere, da un odio profondo verso le donne e dalla volontà di perpetuare lo stereotipo di genere che relega le donne al controllo maschile. Chi pratica il revenge porn giustifica questa azione come una forma legittima di rivalsa personale, utilizzata per affrontare sentimenti di delusione, perdita, vergogna e rancore.

Nei casi di revenge porn, l’uomo trae spesso soddisfazione nel sapere di poter ancora controllare la sua ex-partner anche dopo la fine della relazione, infliggendole ulteriori sofferenze.

Purtroppo, il revenge porn su internet coinvolge sempre più frequentemente anche adolescenti e giovani. Questa fascia d’età è particolarmente esposta e vulnerabile. Secondo recenti sondaggi, molti giovani italiani tra gli 11 e i 18 anni hanno ammesso di aver praticato il sexting, scambiando immagini intime con i propri partner tramite chat. Quanti di loro erano a conoscenza dei pericoli a cui si esponevano?

Il fenomeno del revenge porn può avere conseguenze devastanti sulla salute mentale delle vittime, soprattutto se giovani e inconsapevoli. La ricerca medica ha dimostrato che subire revenge porn può portare allo sviluppo di sintomi tipici del disturbo post-traumatico da stress, ansia, depressione e persino problemi legati all’autostima e alla fiducia in se stessi e negli altri.

Le cronache recenti hanno documentato tragici casi di suicidio tra giovani vittime che non hanno sopportato la violenza subita e la vergogna associata alla pubblicazione di materiale intimo.

Come Comportarsi se si è Vittime di Sexting e Revenge Porn?

Se si diventa vittime di revenge porn, è imperativo agire con prontezza. L’obiettivo principale è la rapida rimozione del materiale a sfondo sessuale.

La prima azione da intraprendere è raccogliere prove che documentino l’incidente. Esistono piattaforme che offrono questionari gratuiti per guidare la vittima attraverso il processo e consentire di acquisire autonomamente prove digitali di immagini o video utilizzati. Questo è particolarmente importante, dato che gli screenshot da soli potrebbero non essere sufficienti per ottenere la rimozione dei contenuti incriminati.

Una volta raccolte le prove, è fondamentale stilare un elenco di tutte le URL in cui il materiale è visibile.

Segue la denuncia-querela da parte della vittima, la quale deve essere effettuata entro sei mesi dalla data dell’incidente, presso la Polizia Postale (https://www.commissariatodips.it/) per segnalare il reato e presso il titolare del trattamento dei dati o il Garante per la protezione dei dati personali (www.gpdp.it) per impedire la condivisione.

Se sorge il timore che foto e video intimi possano essere diffusi su Facebook e Instagram senza il consenso, è possibile utilizzare il canale per le segnalazioni, attivato in via sperimentale da Facebook e messo a disposizione dal Garante sul proprio sito, accessibile tramite www.gpdp.it/revengeporn.

Chiedere la cancellazione dei dati personali rappresenta un diritto fondamentale, sancito dalla normativa italiana ed europea sulla protezione dei dati personali, specialmente quando si tratta di dati relativi alle persone, come nel caso delle immagini.

Le indagini condotte dalle Autorità di Pubblica Sicurezza permetteranno di identificare l’autore del reato, il quale sarà soggetto a pene severe, compresa la possibilità di diversi anni di reclusione, oltre all’obbligo emergente di risarcire i danni subiti dalla vittima.

Rivolgersi tempestivamente alla giustizia rappresenta l’unico mezzo a disposizione della vittima per ottenere la rimozione del materiale compromettente dalla rete, che è l’obiettivo primario.

Inoltre, per gestire al meglio la situazione, è consigliabile consultare professionisti esperti in reati informatici, come avvocati, psicologi o ingegneri informatici. Questo può garantire una raccolta completa delle prove da presentare all’Autorità giudiziaria, aumentando così la tutela della vittima e preparandola per il futuro processo in cui potrà costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Si può prevenire il Revenge Porn?

Oltre all’azione legale per perseguire i reati, è fondamentale concentrarsi sulla prevenzione attraverso la promozione di una solida educazione digitale e affettiva. Questa educazione non deve colpevolizzare le vittime, ma neppure scagionare chi si cela dietro uno schermo. Dovrebbe mettere in luce i rischi e le conseguenze del revenge porn.

Indipendentemente da queste misure, è sempre prudente seguire alcune semplici regole a scopo preventivo e cautelativo.

In ogni caso, a scopo preventivo e precauzionale, è consigliabile osservare alcune semplici regole.

  1. Proteggere Sempre i Dati:
    • Se i dispositivi utilizzati, come smartphone, PC o tablet, contengono file di foto o video contenenti scene di nudo o atti sessuali espliciti, è fondamentale adottare misure di sicurezza adeguate. Queste possono includere l’uso di password per proteggere i dispositivi o le cartelle contenenti i file, l’impiego di sistemi di crittografia per rendere i file inaccessibili agli altri, nonché l’utilizzo di software antivirus e antintrusione per i dispositivi.
    • È importante essere consapevoli che la diffusione di immagini personali, anche su profili “chiusi” sui social network, potrebbe comunque comportare ulteriori condivisioni. I rapporti cambiano nel tempo, e il comportamento delle persone può essere imprevedibile.
  2. Fare Attenzione al “Deepfake”:
    • L’uso dell’intelligenza artificiale ha reso possibile il cosiddetto “deepnude”, una variante pericolosa del deepfake. Queste tecnologie possono manipolare foto o video reali, creando immagini “nude” o scene sessuali false ma estremamente realistiche a partire da materiale originale.
    • Pertanto, è di estrema importanza limitare la condivisione di qualsiasi tipo di foto o immagini personali tramite messaggi o social network.
  3. Essere Prudenti:
    • Come sosteneva il Cardinale Giulio Mazzarino nel Breviario dei politici del 1684, la prudenza richiede tre fasi: valutare la necessità del presente, valutare l’utilità o il danno conseguente, e prevedere gli sviluppi futuri.
    • La prudenza, unita alla consapevolezza dei rischi legati alle pratiche sessuali online, costituisce la migliore difesa contro la pubblicazione online di immagini private. È importante comprendere che una volta che i dati personali sono condivisi su piattaforme di messaggistica e social network, possono sfuggire al controllo e diventare difficili da rimuovere dalla rete.
    • In conclusione, i rapporti umani, che spesso portano a scambi confidenziali di materiale sessuale, possono evolvere e terminare. Per maggiore tranquillità, è opportuno evitare lo scambio online di materiale compromettente e privilegiare l’instaurazione di rapporti reali anziché virtuali, quando possibile.

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