spot_img

Quintessenza

SERENA_NARDI risvolti introspettivi italo red italo
"..E adesso hai la possibilità di scegliere, no? Invece di essere inerme come il resto di noi sulla formazione del nostro carattere -per cui un bel giorno noi ci svegliamo senza sapere perché siamo diventati questa o quella persona- puoi guardare il mondo, guardare gli altri intorno a te e scegliere le caratteristiche che preferisci".

Da "Le sette morti di Evelyn Hardcastle".
italo-red-italo_PodCast

Qualcosa del genere l’ho provato dopo ogni chiusura di un ciclo. Finisco le scuole medie, si cambiano amicizie, professori, reti di conoscenze, abitudini. Finisco il liceo, finisce l’ università, un trasloco, si cambia lavoro, città. Finiscono una dopo l’ altra le relazioni amorose.

La vita dà tante occasioni per reinventarsi, per resettarsi, per porsi nuovi di fronte a nuove persone…Se solo non ci fosse quella dannatissima coazione a ripetere, questo giochino funzionerebbe alla grande e io, complice il “cambio di cielo”, avrei qualche speranza di autodeterminarmi. Se solo in questi cambi, in questi crocevia fossi davvero sveglio e presente a me stesso, forse sarebbero davvero delle occasioni.

Ma come ci ricorda il caro Orazio..”Mutano il cielo ma non il loro animo, quelli che vanno per mare”. Per cui cambio il cielo, relazioni, amicizie, lavoro, città, ma dopo la botta di vita iniziale è questione di tempo.. è alquanto probabile che cada in vecchi schemi, in vecchie dannose abitudini, nei soliti errori, nelle solite sfighe e che mi ritrovi insoddisfatto. Questo per coerenza? Perché questa sono io?

Il fatto che si riperpetui il mio modo di essere è una conferma del mio essere proprio in un certo modo, della mia quintessenza, o è una sorta di loop infernale in cui, anche se all’ esterno avessi cambiato tutto, ogni giorno somiglia al precedente? Insomma è l’annoso e tedioso dibattito riassumibile nel: è la Natura o la Cultura a farci diventare ciò che si è? Forse un impasto delle due.

La natura crea per l’essere umano un cervello plastico e fortemente immaturo alla nascita in cui può essere scritto tutto e il contrario di tutto. Può andare molto bene o molto male a seconda della cultura, cioè dell’ insieme delle esperienze che ci troviamo a vivere. È il prezzo da pagare per il libero arbitrio in un certo senso.  Poi però, dopo tutta questa enorme plasticità, i giochi sono fatti, quello che è scritto tra le nostre sinapsi è scritto e convincere i nostri neuroni a costruire altre strade, nuove associazioni, nuovi circuiti è un’ impresa, in un certo senso contro natura e che richiede un mucchio di energia. Un conto è imparare, apprendere cose nuove, un conto è trasformare quelle vecchie.

Ed ecco la freudiana coazione a ripetere tradotta in sinapsi. È che la coazione a ripetere contiene la speranza. Che, senza cambiare nulla di sé, questa volta andrà bene. Speranza un po’ ingenua, un po’ magica quantomeno. Ma quello che accade è che se non cambio nulla di me rimetterò in atto, volente o nolente, il teatro della mia vita, commedia o tragedia che sia. 

Ma qualcosa ci viene in aiuto, una cosa in fin dei conti semplice. Cambiare prospettiva. Assumere la prospettiva di un testimone che mi osserva. Non di un giudice con il dito puntato contro. Non di un giudice pronto ad assolvere, giustificare, mistificare o insabbiare. Insomma, non un giudice. Un testimone che osserva e che osservando vede. Arte da imparare anche questa e tutt’ altro che semplice. E che vede? Quello che c’è, quello che accade. Un testimone scomodo perché non si limita ad osservare, fa pure domande. Chi è questo essere che vedo riflesso allo specchio? Mi è familiare quel riflesso o mi mette sottilmente a disagio come fosse un estraneo ? È felice? Ha realizzato qualcosa dei suoi vecchi sogni? Può scegliere qualcosa di come stare al mondo? Ha un desiderio? Una direzione? Può darsi che questo guardarsi e farsi domande apra una crisi, che smuova inquietudini, che apra baratri. Ma di questo mi posso occupare, se non da solo, con l’aiuto di qualcuno. Altrimenti posso arrendermi. O, se non posso arrendermi, cambierò cielo e per un po’ starò bene. Per un po’.

by SeNAR

suggeriti

- Advertisement -spot_img

Latest Articles

INFORMATIVA  cookie policy 
Su questo sito utilizziamo strumenti di
prime o terze parti che memorizzano
piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo.
I cookie sono normalmente utilizzati
per consentire il corretto funzionamento
del sito (cookie tecnici),

UTILIZZIAMO SOLO COOKEI TECNICI ESSENZIALI

ATTENZIONE!
SE DISABILITI i cookie NON POTRAI:
visualizzare
filmati di YOUTUBE, ANIMAZIONI
ed altre FUNZIONI.