Annunciata la produzione delle nuove batterie a IONI di Sodio.
A Maggio 2022 l via la produzione massiva degli accumulatori agli ioni di sodio che ci forniranno batterie più resistenti e durature e soprattutto ad un prezzo di acquisto inferiore.
Sarà il colosso cinese CATL (Contemporary Amperex Co. Limited) a iniziare questo nuovo percorso in Cina e nella sede Europea ubicata in Germania. Ma la CATL non è la sola. Anche la sempre cinese Li-FUN Technology si concentra sulla stessa produzione.
Si attrezza nel frattempo anche l’America per non restare indietro. Natron Energy in partnership con Clarios International, per realizzare la più grande fabbrica al mondo di batterie agli ioni di sodio. L’impianto dovrebbe essere attivo dal 2023.
Già nell’Agosto 2021 il Ministro dell’Industria cinese ha dato il benestare a questa innovazione, il tutto poi accelerato dalla crescente richiesta di materie prime del settore HI-TECH tra cui il litio.
Al via anche la produzione mista dei due componenti sodio/litio che consente di utilizzare le vecchie linee di produzione aziendale.
Si calcola che la quantità di sodio disponibile in natura è 1000 volte superiore rispetto al litio il che abbatterebbe i costi della produzione e il prezzo finale del prodotto. Il prezzo da pagare per una tonnellata di sodio è di circa 150$ a fronte di 15.000$ per una tonnellata di litio.
Ulteriori vantaggi delle batterie al sodio sono:
la superiore capacità della batteria a parità di peso;
ricarica più veloce in paragone alle batterie al litio di ultima generazione – le HyperCharge;
la sensibilità delle batterie al litio alle temperature basse che ne deteriora la durata e la ricarica versus gli accumulatori al sodio che a meno 20 gradi perdono solo il 9% della loro capacità e per finire il ciclo di vita della batteria al sodio è più lungo.
In realtà non si tratta di una tecnologia nuova, già negli anni 70 il sodio è stato oggetto di ricerca per poi essere abbandonato in favore delle batterie agli ioni di litio. A rispolverare di questa vecchia ricerca ci ha pensato un gruppo di scienziati dell’università di Stanford California capitanato da Zhenan Bao (ingegnere in chimica) e da Yi Cui e William Chueh (ingegneri di tecnologie dei materiali).
Concludiamo con l’affermazione di Zhenan Bao:
“Nulla potrà mai superare il litio in termini di prestazioni. Ma si tratta di un materiale così raro e costoso da aver bisogno di sviluppare batterie ad alte prestazioni, ma a basso costo, basate su elementi abbondanti come il sodio.”
Dove è sparito tutto litio sul mercato?
L’Australia ne produce 13.000 tonnellate metriche l’anno, il Cile 12.900, Cina 5.000, Zimbabwe 1.000, Portogallo 570, Brasile 400.
Durante i due anni di pandemia il mondo era fermo, ma non la Cina che ha fatto incetta di materie prime, tra cui il litio a prezzi stracciati.
La Russia ha grandi giacimenti di litio ma non li ha mai sfruttati: li tiene come riserva.
Dove troviamo il litio rimasto per attuare la transizione ecologica?
Il litio, componente fondamentale delle batterie per auto elettriche, allo stato attuale è quasi esclusivamente estratto da miniere situate in Asia e Australia, rendendo le nuove aspirazioni industriali europee fortemente dipendenti da questi Paesi. Tutto questo potrebbe però cambiare, grazie a due nuovi giacimenti in Ucraina.
L’8 Novembre 2021 European Lithiumfirma un accordo che gli assicura due enormi giacimenti di litio in Ucraina.
Dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina si è accelerata la produzione batterie al sodio, consapevoli la carenza del litio non potrà essere rimpiazzata dai nuovi impianti che dovevano nascere in Ucraina.
European Lithium avrebbe dovuto estrarre dallo “scudo ucraino”: si tratta di quella Terra di mezzo compresa tra i fiumi Nistro e Bug che si estende fino alle rive del Mar d’Azov, nel sud del Donbas. L’area totale della sua superficie e di circa 250 mila chilometri quadrati. In termini di potenziale di risorse minerarie generali, lo scudo ucraino non ha praticamente parità in Europa e nel mondo” … senza contare le grandi riserve di minerale di ferro, di uranio e di zirconio, oltre che pietre preziose e semipreziose, materiali da costruzione (tipo granito estratto di alta qualità).
…
In quest’area dell’Ucraina sono presenti tutte le “Terre rare”, un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica (scandio, ittrio e i lantanoidi) che sono il motore delle nuove tecnologie digitali… . Le Terre Rare in questo momento più ambite sono quelle del gruppo dei “supermagneti”, ovvero il neodimio, il lantanio, il praseodimio, etc. Sono importantissimi per la produzione dei nuovi motori dell’auto elettrica, così come per smartphone e televisori, ma anche per tutta la filiera eolica, per la fibra ottica e per quella della diagnostica medica. Sono elementi in grado di cambiare e di potenziare le proprietà delle leghe che li contengono. Come si comprende, sono il cuore dell’innovazione tecnologica e digitale, motore a sua volta – insieme alle fonti energetiche rinnovabili – dello sviluppo sostenibile”.
Tratto da: “La guerra delle materie prime e lo scudo ucraino”
di Giuseppe Sabella – Rubbettino- Editore
“Una guerra perduta come pure una guerra vittoriosa porta un aumento delle banche e delle industrie.”
Max Weber
N.B. Ogni riferimento alla situazione geopolitica attuale è assolutamente e oggettivamente casuale ma lecito.
Roosteram