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Nel vasto panorama del punk rock e del movimento new wave degli anni ’70 e ’80, poche band possono vantare l’impatto culturale e musicale dei leggendari Clash. Con il loro album del 1982, “Combat Rock”, la band ha continuato a sfidare i confini della musica e a rimanere un faro per generazioni di ribelli e sognatori.
“Combat Rock” rappresenta un punto di svolta nella carriera dei Clash. Mentre i loro album precedenti erano stati caratterizzati da un suono più marcatamente punk, “Combat Rock” si allontana leggermente da questo stile per abbracciare sonorità più sperimentali e una varietà di influenze musicali. Questa evoluzione è evidente sin dalle prime note dell’album, con il singolo d’apertura, “Know Your Rights”, che fonde elementi di punk con una critica politica tagliente.
La foto della copertina, su alcune rotaie abbandonate fuori da Bangkok, è stata scattata dalla fotografa britannica Pennie Smith, un’artista che ha accompagnato il gruppo nel East Tour del 1982.
Il cuore pulsante di “Combat Rock” è senza dubbio la sua capacità di mescolare diversi generi musicali senza perdere l’energia e la rabbia che sono sempre state caratteristiche distintive dei Clash. Brani come “Rock the Casbah” e “Should I Stay or Should I Go” sono diventati inni di ribellione, con ritmi contagiosi e testi che affrontano temi sociali e politici con straordinaria franchezza.
Ma l’album non si limita a questi successi commerciali. Tracce come “Straight to Hell” e “Ghetto Defendant” dimostrano la profondità artistica della band, esplorando tematiche come l’immigrazione, la disperazione e la violenza urbana con una sensibilità e una complessità che hanno continuato a incantare gli ascoltatori anche dopo decenni.
Anche se “Combat Rock” è stato spesso considerato uno dei lavori più accessibili dei Clash, non ha mai compromesso l’impegno politico e sociale della band. Al contrario, ha ampliato il loro pubblico e ha permesso loro di diffondere il loro messaggio ancora più ampiamente.
L’album ha avuto un impatto duraturo sulla musica rock e punk, influenzando generazioni di musicisti e artisti che hanno trovato ispirazione nella sua fusione di stili e nella sua incisiva critica sociale. Inoltre, brani come “Rock the Casbah” e “Should I Stay or Should I Go” sono diventati parte integrante della cultura popolare, apparendo in film, programmi televisivi e annunci pubblicitari, confermando il loro status di classici senza tempo.
Anche dopo oltre quarant’anni dalla sua uscita, “Combat Rock” continua a risuonare con un’urgenza e una rilevanza che pochi album possono eguagliare. È un monumento alla creatività e alla ribellione, un testimone della potenza trascendentale della musica nel plasmare la nostra comprensione del mondo e nel muovere le masse verso il cambiamento.
C’è un aneddoto interessante che riguarda questo album: durante le sessioni di registrazione, si verificò un incidente curioso durante la creazione della traccia “Rock the Casbah”. Il batterista dei Clash, Topper Headon, era solito portare con sé un giocattolo chiamato “Hornby Dublo”, un treno modello in miniatura, durante le sessioni in studio. Durante una pausa, Headon iniziò a fare scherzi con il treno, facendolo correre sui binari posti sopra una tavola nella sala di registrazione.
Mentre la band stava lavorando alla canzone “Rock the Casbah”, Topper Headon iniziò a suonare un ritmo di batteria molto energico. Mick Jones, chitarrista dei Clash, si ispirò improvvisamente al suono ritmico del treno giocattolo che correva sui binari e cominciò a suonare una linea di chitarra che si sposava perfettamente con il ritmo di Headon. Questo improvviso scambio di ritmi e melodie ha contribuito a creare uno dei riff più riconoscibili e distintivi della canzone “Rock the Casbah”.
E’ un esempio affascinante di come la creatività possa scaturire anche dai momenti più casuali e inaspettati e mostra anche quanto fosse eclettico e sperimentale l’approccio dei Clash alla composizione musicale, prendendo ispirazione da fonti insolite per creare opere musicali rivoluzionarie.
“Combat Rock” dei Clash è un album che si distingue per la sua audacia, la sua rabbia e la sua capacità di fondere diversi generi musicali in un’esperienza sonora unica. Uscito nel 1982, questo lavoro rappresenta un punto culminante nella carriera della band e continua a essere un pilastro nel panorama della musica rock e punk.
Fin dall’apertura con “Know Your Rights”, i Clash si fanno portavoce di una critica sociale acuta e di una ribellione senza compromessi. Il suono di chitarre potenti, il ritmo incalzante e i testi pungenti trasmettono un senso di urgenza e di indignazione che risuona ancora oggi. “Rock the Casbah” è un inno di resistenza travolgente, con un groove contagioso che incita all’azione mentre affronta temi di censura e repressione culturale.
L’album continua a esplorare nuove direzioni musicali con brani come “Straight to Hell”, che fonde elementi di reggae con una lirica intensa che tratta l’emigrazione e l’alienazione sociale. Questa sperimentazione è testimone della vasta gamma di influenze dei Clash e della loro volontà di sfidare i confini del genere.
Una delle tracce memorabili, “Should I Stay or Should I Go”, è un’esplosione di energia pura, con un riff di chitarra che si insinua nella mente dell’ascoltatore e un ritmo che invita a ballare. La sua semplicità e la sua potenza la rendono un classico senza tempo, capace di far battere il cuore e muovere i piedi anche dopo decenni.
Anche se “Combat Rock” può essere considerato meno aggressivo rispetto ai precedenti album dei Clash, la sua forza emotiva e la sua rilevanza politica rimangono intatte. E’ un album che ha resistito alla prova del tempo, dimostrando di essere non solo una pietra miliare nella storia del punk rock, ma anche un’espressione artistica senza eguali. Con la sua miscela di furia, passione e ingegno musicale, rimane una pietra angolare della cultura musicale mondiale, evidenziando il potere della musica come mezzo di espressione degli ideali e come motore del cambiamento sociale.
Tracce:
Know Your Rights – 3:39 (Joe Strummer, Mick Jones) – Voce di Joe Strummer
Car Jamming – 3:58 – Voce di Joe Strummer
Should I Stay or Should I Go – 3:06 – Voce di Mick Jones
Rock the Casbah – 3:44 (Topper Headon[9]) – Voce di Joe Strummer
Red Angel Dragnet – 3:48 – Voci di Paul Simonon, Kosmo Vinyl
Straight to Hell – 5:30 – Voce di Joe Strummer
Overpowered by Funk – 4:55 – Voci di Joe Strummer, Futura 2000
Atom Tan – 2:32 – Voci di Joe Strummer, Mick Jones
Sean Flynn – 4:30 – Voce di Joe Strummer
Ghetto Defendant – 4:45 – Voci di Joe Strummer, Allen Ginsberg
Inoculated City – 2:43 – Voci di Mick Jones, Joe Strummer
Death Is a Star – 3:08 – Voci di Joe Strummer, Mick Jones