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DAI BITCOIN ALLE STELLE: VAST SPACE

Sembrerebbe il plot di un film di holliwodiano e invece si tratta della concretissima startup aerospaziale fondata da Jed McCaleb. Con un patrimonio stimato di 2,5 miliardi di dollari, l’ex magnate delle criptovalute punta ora a rivoluzionare il panorama dello spazio commerciale, proponendo un’alternativa modulare alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

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La Visione modulare dello Spazio di Vast Space

Vast Space mira a costruire una stazione spaziale modulare, capace di evolversi nel tempo efficacemente e a costi contenuti. Il progetto è ambizioso: dal 2028 al 2032, Vast Space prevede di aggiungere due moduli all’anno alla sua stazione Haven-2, successore della più piccola Haven-1. L’obiettivo? Creare una struttura in grado di ospitare esseri umani e supportare ricerca, produzione e (soprattutto) turismo nello spazio.

La visione di Vast Space è iniziata il 14 ottobre 2023, quando l’azienda ha annunciato il piano per Haven-2. Haven-1, il primo prototipo, sarà una stazione abitabile in orbita terrestre bassa (425 km) e sarà lanciata non prima di agosto 2025. La missione inaugurale trasporterà un equipaggio di quattro astronauti a bordo della navicella Crew Dragon di SpaceX, per una permanenza di 30 giorni. Durante questa missione, Haven-1 sarà supportata ancora dalla Crew Dragon, che fornirà i sistemi di supporto vitale e fungerà da mezzo di trasporto per il rientro degli astronauti.

Sfida e Ricerca d’Investimenti: vita da Startup

Come molte startup, Vast Space ha iniziato con un cospicuo finanziamento privato del suo fondatore ma, inevitabilmente, a lungo termine l’azienda avrà bisogno di investitori per sostenere il costoso progetto. Una delle sfide più grandi è assicurarsi un team di ingegneri capaci di superare i complessi ostacoli tecnici legati alla costruzione di stazioni spaziali in orbita.

Attualmente, Vast Space conta una ventina di dipendenti, tra cui diversi ex membri di SpaceX, con ruoli chiave come capo ingegnere della robotica, della propulsione e dei sistemi.

Microgravità… Sognando la Gravità Artificiale

Uno dei problemi principali dell’esplorazione spaziale a lungo termine è l’impatto della microgravità sulla salute umana. L’esperienza ci insegna che vivere in assenza di gravità per periodi prolungati può causare seri danni alla salute. Per affrontare questo problema, Vast Space sta lavorando su una soluzione innovativa: creare una stazione spaziale rotante che generi gravità artificiale.

Max Haot, CEO di Vast: “…sappiamo che in assenza di gravità possiamo vivere al massimo un anno o poco più, ed è molto difficile. Ma forse la gravità lunare o quella marziana, un sesto o un terzo di G, è sufficiente per vivere comodamente una vita intera. L’unico modo per scoprirlo è avere stazioni spaziali con gravità artificiale per provarlo. Questa è la visione a lungo termine. Ma se guardiamo all’altra parte, l’arrivo di Starship permetterà di costruire stazioni spaziali molto più grandi e capaci a un costo inferiore. Questo è un altro grande motivo per cui ora ci stiamo preparando a questo futuro. Ma siamo anche realisti dal punto di vista del business. Questa visione che ho descritto, di costruire la prima stazione spaziale con gravità artificiale che ruota, pensiamo richiederà dai 10 ai 20 anni e sicuramente più denaro di quanto abbiamo ora. Quindi ciò che dobbiamo fare è essere un’azienda sostenibile. Abbiamo bisogno di tappe intermedie per arrivarci…”

Haven-2: la Stazione Spaziale del Futuro

Come dovrebbe apparire Haven-2 di Vast Space una volta ultimata, nel 2032.

Ancora una volta ci viene in aiuto Max Haot:

“Fondamentalmente la prima differenza rispetto a Haven-1 è che sarà certificata dalla NASA, giusto? Quindi la NASA è il cliente principale. Seconda differenza: avrà due porti di attracco. Terza differenza: sarà più lunga di cinque metri, raddoppiando circa il volume utilizzabile. […] nel 2028 il primo modulo, poi tra il 2029 e il 2030 costruiamo altri tre moduli identici che attracchiamo insieme. Ogni modulo ha la stessa piattaforma; ovviamente le strutture scientifiche e i payload interni sono diversi, ma tutti hanno la stessa propulsione, supporto vitale e capacità di attracco. Ogni volta che aggiungiamo un modulo, abbiamo più consumabili per il supporto vitale, più spazio e più strutture. Nel 2030 lanceremo il modulo centrale, che è una nuova tecnologia per noi, con un diametro di 7 metri. […] I quattro moduli originali vengono riconfigurati attorno ad esso, così possiamo aggiungere altri quattro moduli nel 2031 e 2032. […] In questa rappresentazione, sono tutti moduli di VAST, ma li stiamo progettando in modo che alla fine quattro possano essere di partner internazionali interessati. Questo è Haven-2…”

Una Nuova Frontiera per l’Umanità: la Visione di Jed McCaleb

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McCaleb immagina un futuro in cui milioni di persone vivranno e lavoreranno nello spazio. “La Terra ha risorse limitate,” spiega McCaleb, “ma nel sistema solare c’è una ricchezza immensa e non sfruttata, sufficiente per supportare molte Terre. Inoltre, l’umanità ha bisogno di una nuova frontiera. Senza di essa, la civiltà si chiude in un gioco a somma zero, e questo è dannoso per la nostra psiche collettiva.”

Il progetto di Vast Space non si limita al turismo spaziale. Uno degli obiettivi principali è creare un laboratorio per la ricerca in microgravità, dove sarà possibile condurre esperimenti impossibili sulla Terra. Come già accaduto in passato, questi esperimenti potrebbero portare a scoperte rivoluzionarie in campi come i materiali avanzati e la medicina.

Spazio: un Futuro di Esplorazione e Libera Concorrenza

Il settore spaziale è dominato da giganti come SpaceX e Blue Origin, e Vast Space si trova a competere in un campo, quindi, già affollato. Ma l’ambizione e la visione di McCaleb ricordano da vicino i primi giorni di SpaceX che, solo nel 2002, era poco più di un’idea nella mente di Elon Musk.

Lo stesso Haot sottolinea che costruire stazioni spaziali rotanti richiede sicuramente un’enorme quantità di risorse e competenze tecniche ma, col supporto di Starship che ridurrà significativamente i costi di lancio, sarà possibile costruire strutture più grandi e più accessibili.

Vast Space rappresenta il nuovo volto dell’esplorazione spaziale guidata dal settore privato e, se è vero (e auspicabile) che in futuro i governi continueranno a giocare un ruolo importante, è evidente che le aziende private, grazie alle loro capacità imprenditoriali ed economiche (basti pensare al turismo spaziale: impensabile solo fino all’inizio del XXI secolo), stanno aprendo la strada a una nuova era decisamente affascinante ma anche difficile da prevedere nel lungo corso.

E il Turismo Spaziale?

…a proposito di capacità imprenditoriali. Era il lontano 2001 quando l’imprenditore statunitense Dennis A. Tito, sborsando la ragguardevole cifra di 20 milioni di dollari, poté fregiarsi del “fantascientifico” titolo di primo turista spaziale raggiungendo la Stazione Spaziale Internazionale a bordo del vettore russo Soyuz Tm.

Oggi la voce “turismo” è imprescindibile da un qualsiasi programma spaziale privato. Una fonte finanziaria importante (se non la più importante) per lo sviluppo e la ricerca di settore. Insomma, pare non essere lontano il giorno in cui le vacanze in orbita, con la possibilità di ammirare la Terra dallo spazio, saranno la norma per un numero sempre maggiore di fortunati coraggiosi… sperando che la fila per il check-in non sarà più un incubo.

Indiscutibilmente una Nuova Era Spaziale

Che Vast Space riesca o meno a realizzare i suoi “smaniosi” obiettivi, il futuro dell’esplorazione spaziale è chiaro: un mix di innovazione e iniziativa privata, collaborazione internazionale e (necessariamente) una costante supervisione dei governi.

McCaleb e il suo team sono solo gli ultimi a partecipare alla “fantastica” corsa per la formazione di questa nuova ed entusiasmante era. Un’era in cui l’umanità avrà, potenzialmente, accesso a risorse inimmaginabili, opportunità senza precedenti e forse molto, molto altro ancora.

“La Terra è la culla dell'Umanità, ma non si può vivere per tutta la vita nella culla!”

Konstantin Tsiolkovsky

By O. D. B.

Fonti:

https://www.vastspace.com/haven-2

https://www.astrospace.it/2024/10/13/la-nuova-stazione-spaziale-haven-2-di-vast-un-futuro-dellumanita-nello-spazio-intervista-a-max-haot

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