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Dalla Cina SQIF l’algoritmo capace di violare qualsiasi crittografia se installato su un computer quantistico.

La crittografia o più semplicemente la scrittura nascosta ha origini antichissime.

L’utilizzo di un codice segreto per comunicare in modo esclusivo o con una ristretta cerchia di soggetti lo ritroviamo storicamente ovunque da Gaio Giulio Cesare che aveva un proprio codice detto appunto “cifrario di Cesare” un sistema mono alfabetico con cui comunicava in tutto l’impero fino a quello ebraico detto “Atbash”.

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Alla base della sicurezza informatica c’è la crittografia dalla semplice password in poi.

Teoricamente anche un piccolo calcolatore può scoprire con tentativi vari un codice cifrato, la differenza la fa la velocità che impiega la macchina a decriptare e passa da milioni di anni a poche ore.

Tutti i sistemi crittografici sinora pensati avevano come parametro a cui commisurarsi la velocità dei sistemi binari dei computer tradizionali anche se con enorme potenza di calcolo.

Nessuno aveva preso in considerazione il qBIT

Mentre nel metodo computazionale “classico“ ogni bit è rappresentato da zero o uno (sistema binario), nel computing quantistico il qBIT può essere 0-1 o zero e uno contemporaneamente.

Senza entrare in particolari tecnici siamo di fronte ad un potenza di calcolo inaspettata.

Ricercatori cinesi della Tsinghua University affermano d’aver messo a punto un algoritmo capace di violare qualsiasi crittografia.

Nessuna password sarà più sicura. Il connubio tra computer quantistico e l’algoritmo denominato SQIF (Quantum Integer Factorization with Sublinear Resource) rende vulnerabile ogni sistema progettato per far fronte alla potenza di calcolo dei computer attualmente diffusi.

Il professor Long Gui Lu, della succitata Università Cinese, ed il suo Team hanno creato SQIF partendo da un algoritmo già esistente sviluppato nel 2013 dal tedesco Claus Shnorr. La crittografia, che deve cambiare i parametri a cui rapportarsi il salto generazionale dei computer quantistici, ha completamente spostato l’asticella della sicurezza.

Il sistema di cifratura RSA-2048, considerato finora uno dei più avanzati per la sua complessità, non è più così sicuro. Se con i computer tradizionali occorrerebbero 300 miliardi di anni per decifrare i dati di RSA 2048, oggi potrebbero bastare poche ore. Con l’algoritmo SQIF ed il processore quantistico Osprey di IBM si potrebbe scendere sotto le 8 ore.

I governi stanno creando task force per implementare sistemi di crittografia evoluti in grado di far fronte alla potenza di calcolo dei nuovi supercomputer quantistici. L’allarme si intensifica con i computer quantistici desktop di cui ha annunciato la imminente produzione la Cina.

I forzieri, i caveau dell’era digitale non sono costituiti da solide pareti in acciaio ma da crittografia intangibile come lo è una password.

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