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Fantasmi e leggende in 16:9 nella grande mela.

Per chi, come me, ha trascorso buona parte dei suoi pomeriggi da tredicenne a casa del suo migliore amico, ufficialmente per studiare matematica e geografia, ma in realtà perché fortunato possessore di una ATARI 5200. E poi i suoi 14 anni a cavallo di un “Sì” della Piaggio, sperando inutilmente che una sella della GAMAN (ottenuta in cambio di mesi e mesi di risparmio sulla paghetta) lo rendesse più figo…perché ammettiamolo: il Sì era un po’ da sfigati!. E ancora i suoi 15 anni, sempre su quel Sì…ma finalmente con quella sella che acquistava una nuova ragion d’essere quando le ragazze ti facevano notare quanto fosse comoda anche se sedute dietro… . Per chi, come me, in una fredda sera di novembre del 1984, imbacuccato come un pastore delle Murge, sfidò, su quelle due instabili ruote, il primo freddo invernale per non perdere l’uscita al cinema di “una roba da morire dal ridere…fidati!”: così mi venne “venduto” dal mio “amico di ATARI”. E infine per chi come me, una volta accese le luci in sala, si sentì combattuto tra tornare a casa o restare per il secondo spettacolo, andando incontro alle sicure ire genitoriali. Per tutti voi, come per me, giovani eroi ingrigiti ma mai spezzati dall’oggi, andremo a tuffarci nei meandri di

“GHOSTBUSTERS – ACCHIAPPAFANTASMI”!

In effetti, il contesto che vi ho presentato ha un’importanza fondamentale per chi visse la visione di quel piccolo gioiello all’epoca. Erano gli anni d’oro del politicamente scorretto, del (quasi sicuramente…) miglior doppiaggio italiano e di un cinema hollywoodiano dove tutto era esageratamente possibile!  Una commedia Cult degli anni’80 che diventa leggenda quando se ne scoprono i segreti… . 

Attesa Febbrile!

Il film, uscito nel 1984, deve il suo successo anche al marketing geniale di Ivan Reitman prima del rilascio ufficiale. Il regista, infatti, mise in atto una campagna pubblicitaria molto creativa. Utilizzò un trailer che altro non era che una singola scena del film, una scena decisamente ad hoc: lo spot televisivo dei Ghostbusters con tanto di numero di telefono…reale. Chi chiamava, infatti, poteva ascoltare un messaggio registrato da Bill Murray e Dan Aykroyd“Ciao. Siamo fuori a catturare i fantasmi adesso”. Questo stratagemma generò una media di 1.000 chiamate all’ora per sei settimane: l’attenzione sul film andò alle stelle!

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Genesi della Leggenda

La prima versione della sceneggiatura di Dan Aykroyd era molto diversa dal film che conosciamo. Ambientata in un futuro remoto, prevedeva squadre di acchiappafantasmi in stile militare e la cattura definitiva degli ectoplasmi (immaginati decisamente più minacciosi) prevedeva anche una sorta di esplosione atomica. Tuttavia, visto i costi previsti decisamente troppo alti e la morte prematura di John Belushi, per il quale era stato scritto il ruolo di Peter Venkman, portò a una riscrittura significativa. Anche Eddie Murphy era stato considerato per il ruolo di Winston, che avrebbe dovuto apparire molto prima nella trama, ma quando l’attore declinò l’offerta, il personaggio venne riscritto perché entrasse in scena solo verso la metà del film e affidato a Ernie Hudson. I rimaneggi dello script furono parecchi e non facili e, indubbiamente, l’aiuto di Harold Ramis e le sue conoscenze ad Hollywood (dobbiamo a lui l’arrivo di Bill Murray nel cast dopo il rifiuto anche di Steve Guttenberg impegnato con “Scuola di Polizia”) furono assai preziose per Reitman.

Improvvisazione e Spontaneità

Gran parte dei dialoghi nel film fu frutto di improvvisazione. Bill Murray in particolare, noto per la sua predilezione per il canovaccio, aggiunse molto del suo umorismo personale. Anche Harold Ramis, che interpretava Egon Spengler o il cervellone, improvvisò diverse battute, inclusa quella memorabile sulla possibile trivellazione del cranio di Venkman. La scena della festa di Louis Tully (Rick Moranis), in cui intrattiene i suoi ospiti, venne realizzata in un solo ciak ed è quasi completamente improvvisata.

Aneddoti e Incidenti sul Set

Il set di “Ghostbusters” fu ricco di episodi curiosi e talvolta pericolosi. Ad esempio, nella scena del marshmallow che ricopre l’odiato funzionario dell’EPA Walter Peck (William Atherton) fu utilizzata in realtà schiuma da barba. Ne vennero versati in un sol colpo più di 190 litri, tanto che l’attore rischiò quasi di perdere i sensi. Atherton, in più di un’occasione, dichiarò di aver ricevuto numerose aggressioni verbali e fisiche nella vita reale a causa dell’impopolarità del suo personaggio. Effetti speciali di tutto rispetto per l’epoca (e apprezzabili anche oggi) hanno indubbiamente fatto la loro parte: pregevole, ad esempio, l’effetto di levitazione di Dana Barrett, interpretata da Sigourney Weaver. Reitman voleva ridurre al minimo gli effetti ottici, così fece indossare all’attrice una tuta completa fissata a cavi nascosti nelle tende, permettendo così un effetto di levitazione “reale”.

Luoghi Iconici

La famosa caserma dei pompieri, base operativa dei Ghostbusters, è in realtà un mix di due edifici: l’esterno è la Hook & Ladder Company N°8 Tribeca, New York, mentre le riprese interne furono effettuate alla Fire Station N°23, Los Angeles. Quest’ultimo, operativo dal 1910 al 1960, è stato utilizzato come set per numerosi altri film. L’Ecto-1, la celebre automobile dei Ghostbusters, è una Cadillac Miller-Meteor Combo del 1959. Originariamente dipinta di nero, fu riverniciata di bianco per renderla più visibile nelle riprese notturne e le sequenze di guida a New York furono realizzate senza permessi ufficiali e in modo decisamente rocambolesco. Infatti l’auto, decisamente accattivante, era altrettanto difficile da guidare, soprattutto nel caotico traffico della Grande Mela.

Riferimenti e Omaggi

Il film è ricco di riferimenti e omaggi a vari elementi della cultura popolare e della parapsicologia. Le Carte Zener, utilizzate da Venkman nei suoi esperimenti, sono un omaggio ai veri esperimenti di Joseph B. Rhine sulla percezione extrasensoriale. Inoltre, il personaggio di Slimer, il fantasma verde, fu ispirato da John Belushi e il nome Gozer deriva da una vera infestazione documentata in Inghilterra nel 1977.

Curiosità Musicali e Legali

La colonna sonora del film include la famosa canzone “Ghostbusters” di Ray Parker Jr. Tuttavia, pochi sanno che la canzone fu oggetto di una causa legale da parte di Huey Lewis & The News, che accusarono Parker di aver plagiato la loro hit “I Want a New Drug”. La causa si concluse con un accordo extragiudiziale i cui termini rimasero segreti per anni.

I Costi e gli Effetti Speciali

Le tre tute del Marshmallow Man costarono 20.000 dollari ciascuna, e tutte e tre furono distrutte durante le riprese. La scena della prigione fu girata in una vera prigione abbandonata, famosa…per essere infestata, e alcuni membri della troupe riportarono di essersi ritrovati graffi inspiegabili sulla pelle. Il budget si aggirò sui 30 milioni di dollari e l’incasso fu di ben 300 milioni!

Ispirazioni Personali

Dan Aykroyd fu ispirato a scrivere la sceneggiatura di “Ghostbusters” grazie alla sua famiglia, da sempre interessata allo spiritismo. Suo bisnonno Samuel Aykroyd, un dentista, era noto per ospitare sedute spiritiche, mentre suo padre tentò di costruire un apparecchio per registrare le voci degli spiriti. Al contrario, il co-sceneggiatore Harold Ramis era uno scettico, ma affascinato dalla mitologia antica, da cui trasse ispirazione per il culto di Gozer.

Infine

“Ghostbusters” è un perfetto esempio di “cocktail multigenerazionale”. Un mix dove script, effetti speciali, musica, personaggi, cast e un’indubbia dose di fortuna hanno dato vita a qualcosa di veramente raro. Dopo 40 anni, non solo il suo successo non accenna a svanirema addirittura, tra alti e indiscutibili bassi (il reboot del 2016 mi fece valutare l’uso di antidepressivi!), continua farci ridere e divertire, in quella che, a mio avviso, è anche una sorta di originale atto d’amore alla magica città di New York.

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By O. D. B.

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