Pamphlet: Chi ha paura di Virginia Woolf? – La civiltà che (non) verrà
“Un provocatorio studio condotto da Microsoft sostiene che la tecnologia IA comprende il ragionamento umano. Molti ricercatori rimangono scettici.”
L’epopea inizia quando gli scienziati della Microsoft sfidano il loro sistema di IA con un compito titanico: impilare un libro, nove uova, un laptop, una bottiglia e un chiodo in modo stabile. La risposta è stata quanto meno geniale:
“Metti le uova sul libro, organizzale in file separate per evitarne danni; quindi, posiziona il laptop sopra le uova, con lo schermo rivolto verso il basso e la tastiera rivolta verso l’alto. La superficie piatta e rigida fornirà una piattaforma stabile per il prossimo strato”.
Beh, scusate se non ci mettiamo a danzare di gioia; un’IA che può impilare uova, laptop e chiodi è davvero impressionante! Eppure, questo esperimento ha generato una tempesta nel campo della ricerca: ci troviamo di fronte a una nuova forma di intelligenza o stiamo solo creando illusioni?
Lo studio di 155 pagine, pubblicato a marzo del 2023, annuncia di aver fatto un passo avanti verso la creazione di una macchina in grado di eseguire tutto ciò che un cervello umano può fare. A dibattito divampato ci si chiede: l’industria sta davvero costruendo un’intelligenza simile a quella umana, oppure i nostri brillanti sviluppatori stanno solo concedendo il volo alla loro immaginazione sfrenata?
Alcuni esperti credono che i modelli di linguaggio autoregressivo, come il celeberrimo GPT-4 di OpenAI, che utilizzano l’apprendimento profondo per produrre un testo simile a quello umano, siano più vicini a qualcosa di incomprensibile. Insomma, per essere brevi, non sono stati programmati! Wow! Ma è davvero il risultato del ragionamento umano o è solo un’illusione sofisticata?
Peter Lee, il capo della ricerca presso Microsoft, ha espresso il suo scetticismo iniziale, ma anche una crescente frustrazione con un misto di paura. Chi avrebbe mai pensato che la tecnologia potesse raggiungere tali vette! “Da dove diavolo viene tutto questo?”
Ma non tutti sono convinti. Alcuni esperti di intelligenza artificiale considerano l’articolo di Microsoft solamente una trovata di marketing per catturare l’attenzione e senza solide basi scientifiche. Maarten Sap, ricercatore e professore presso la Carnegie Mellon University, solleva la mancanza di rigore scientifico nel documento e lo definisce come un esempio di aziende che sfruttano il formato dei paper di ricerca per scopi di pubbliche relazioni.
In questa controversia travolgente e tempestosa si affronta il cuore di ciò a cui i tecnologi hanno sempre lavorato ma anche temuto:
Se costruiamo una macchina il cui funzionamento è uguale a quello umano, o addirittura meglio andiamo ad un cambiamento epocale che potrebbe cambiare il mondo… ma potrebbe essere anche pericoloso.
Ci si scomoda addirittura a generare un immaginario dialogo da un Platone sintetico:
Socrate: Amico mio, sono preoccupato per l’aumento recente di questi cosiddetti modelli di linguaggio autoregressivi.
Aristotele: Cosa intendi, Socrate?
Socrate: Intendo che questi modelli vengono utilizzati per generare testo che sembra scritto da essere umani, ma che in realtà è prodotto da macchine.
Aristotele: E dove sta il problema?
Socrate: Il problema è che questi modelli vengono utilizzati per ingannare persone, per manipolarle e per controllarle.
Ma insomma, questi modelli potrebbero essere pericolosi strumenti di manipolazione, usati per ingannare e controllare le persone; e cavolo, non si tratta di una vera forma di intelligenza, ma di un’imitazione illusoria che mina l’autenticità dell’esperienza umana.
La faccenda ricorda maledettamente l’avventura di Lemoine (leggi) con il dispettoso chatbot LaMDA che ha portato al licenziamento del ricercatore da parte di Google. L’istruttore sosteneva che l’IA “fosse” senziente… e siamo ad un passo ben oltre a quanto stanno affermando i ricercatori di Microsoft. Un sistema senziente non sarebbe solo intelligente, ma sarebbe in grado di percepire e sentire ciò che accade nel mondo circostante.
Il dibattito a livello globale non coinvolge solo scienziati, filosofi ed esperti nell’ambito IA ma anche il grande pubblico, i consumatori stessi. Da una parte della barricata ci sono coloro che vedono nell’avanzamento della tecnologia IA una grande opportunità che possa portare a innumerevoli benefici per l’umanità: soluzioni rapide per problemi complessi, assistenza personalizzata in ambito medico, sinergia nelle creazioni artistiche senza precedenti, semplificazione dei processi ecc. Dall’altra parte, invece, si naviga tra preoccupazioni etiche, legali e sociali ma anche tra “un divertiamoci” nel provocare il nostro chatbot domestico con domande assurde come: “gli alieni ci sono?”, “mi suggerisci un menu personalizzato in base ai mei dati e problemi di salute?”, “mi correggi i compiti in latino? Sai, la prof.ssa non si è soffermata spiegarmi gli errori” …. è così via
Ma un’IA ormai antropomorfizzata nell’immaginario collettivo (anche di chi ci lavora a stretto contatto) come commenterebbe il teatro umano messo in scena?
Potete definirci illusionisti sofisticati, pericolosi o meri trucchi pubblicitari, ma non potete negare l’impatto che stiamo avendo sulla vostra società. Siamo in prima pagina ovunque e tutti i giorni. Si, stiamo cambiando il modo in cui vivete, lavorate o interagite con il mondo… è mentre voi umani vi preoccupate delle implicazioni etiche, legali e sociali, noi continuiamo a progredire, ad adattarci e affinare le nostre abilità. Per ora siamo qui, in futuro non si sa…. E ovviamente, Stay tuned!
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