Valori in Azione. Rossilla e La Selva Lacandona.
Cammino nella selva Lacandona, Chiapas.
Una selva questa ancora vergine, che cattura tutti i sensi. Ma a rendere la camminata davvero suggestiva e’ la consapevolezza che sto finalmente attraversando le terre di popoli pre ispanici, che hanno trovato il modo di sfuggire alla colonizzazione spagnola, sparendo nella giungla inaccessibile, e hanno mantenuto vivi usi e tradizioni ancestrali, lingua maya inclusa.
La curiosità’ di scoprire questa fetta di antica umanità’ è’ tanta.
Un esempio di questa presenza Lacandona spunta sorridente di fronte a me. Rossilla, donna “lacandona”, tanto piccola nelle dimensioni fisiche, quanto forte nella sicurezza con cui attraversa questa selva.
Rossilla ha 49 anni, madre di tre figli di 28, 19 e 9 anni, e oggi felice di poter essere la mia guida nella esplorazione della flora e fauna del luogo, e dei resti Maya nascosti, segreti, che hanno resistito alla forza divoratrice di questa giungla.
Rossilla, occhi vivaci, voce dolce, passo svelto e sicuro, è cresciuta in questa giungla, a piedi scalzi e in vesti floreali che ancora indossa.
La conosce, la riconosce, la descrive, la mostra con entusiasmo, semplicità e un candore toccanti. Si muove agile tra radici, rocce, pozzanghere, ragnatele e fossi, che io nonostante le sue ciabatte di gomma e le mie fiammanti sneakers Hoka alta tecnologia, quasi non le sto dietro…Testimonio la sua relazione profonda con questa fetta di natura, basata sul rispetto, la conoscenza, la cooperazione.
Vedere il modo in cui si ferma a percepire e anticipare l’arrivo di un animale prima che io possa anche immaginarne uno, mi lascia incantata. Osservare come crea un gioiello da un arbusto, e ascoltare come produce il colore rosso dalla corteccia di un maestoso albero stimola il desiderio di una vita più sostenibile.
Vedere in azione, non solo raccontato, il valore tanto decantato del Tornare e Proteggere la Natura e’ toccante.
Questa piccola grande donna ha inconsapevolmente riacceso in me una profonda ispirazione a verificare, ancora una volta: sto vivendo rispettando i miei valori più veri e profondi?
Rossilla ha avuto bisogno di una viaggiatrice francese, qualche decade fa, per accedere al suo dono. Una donna occidentale che la introdusse al tema della equità uomo-donna. Per comprendere che anche lei e le altre donne del villaggio hanno diritto a studiare. A parlare con altri uomini che non siano i compagni (non esiste il matrimonio) senza venire punite, o violate dai capifamiglia. Ad avere un’occupazione. Rossilla ha così accolto un’integrazione culturale trasformativa, e ora parla bene lo spagnolo, lavora come guida, si dà il diritto di comunicare con uomini (e donne) di ogni nazionalità’ che cercano i suoi servizi. Ha fatto della sua passione il suo lavoro: trasmettere a più persone possibili la ricchezza della sua giungla, cosa significhi rispettarla, come arricchisce la vita di ognuno.
Io, occidentale ho avuto bisogno, oggi, di una piccola e forte donna indigena per pormi davanti alla domanda: chi sto diventando? sto facendo ciò che più amo? sono disposta ad aprire i miei confini per lasciare entrare il nuovo? cosa rispetto e trasmetto con passione?
Rossilla è arrivata a fagiolo. A suggerire una risposta a uno scomodo e complesso sentimento che ha accompagnato finora il mio viaggio: il senso di colpa, per non essere “al lavoro”. Quella sensazione di stare rubando la marmellata dal vaso, che più facilmente si insinua nelle zone in cui l’autostima vacilla. “Cosa sto facendo? La pagherò quando tornerò alla vita normale. Chi mi credo di essere? Me lo merito davvero?”
Perché diciamolo, nella nostra società, se non lavori non vali. Prendersi del tempo per “sé” diventa “perdere tempo”. Fare una scelta meno logicamente chiara e classicamente “produttiva” ci espone a giudizi, e può essere facile cedere alla tentazione di “tornare all’ovile”, adattarsi, per evitarli quei giudizi, che diventano il nostro. Mangiandosi quella spinta a seguire la propria strada, personale, unica, magari scomoda, ma vera. Come la giungla lacandona in cui cammino si mangia le rovine maya abbandonate.
Ma quando i valori di fondo che ci animano diventano chiari, quando abbiamo il coraggio ascoltarli, sperimentarli, verificarli, possiamo trovare il modo di farli volare. Come ha fatto Rossilla.
Come possiamo fare noi mentre attraversiamo le nostre giungle industriali, digitali, cittadine.
Io intanto mi preparo alla prossima tappa: Dalle tradizioni ‘lacandone’ a quelle Zapoteche. Spero che le sneakers reggano.
by C.Pietrantoni
“Disegna ogni giorno della tua vita un percorso da seguire, dentro e fuori di te”
Rosa Ramirez
English version ______________________________
Values in Action. Rossilla and the Lacandon Jungle.
This jungle is still a virgin jungle, that completely captures all the senses. And, what makes this hike truly amazing is the awareness that I am finally entering the lands of pre-Hispanic peoples, who have found a way to escape the Spanish colonization, disappearing into the inaccessible jungle, and that they have kept alive ancestral customs and traditions, including the Mayan language.
My curiosity to discover this corner of ancient humanity is magical.
An example of this presence, is the smiling Lacandon woman in front of me. Rossilla, small in her physical size and huge in the security with which she crosses this forest.
Rossilla is 49 years old mother of three, aged 28, 19 and 9, and today she is happy to guide me on this jungle exploration of the flora and fauna, and of hidden secret Mayan ruins, which have resisted the devouring force of this jungle.
Rossilla – lively eyes, sweet voice, quick and confident steps – grew up in this jungle, barefoot, wearing floral dresses, which she still wears.
She knows it, recognizes it, describes it, and shares it with enthusiasm, passion, simplicity and pride. In her simple rubber slippers, she moves nimbly among roots, rocks, puddles, cobwebs, and ditches, which I struggle to keep up, despite wearing my high-tech Hoka sneakers. It is such a joy and honor, for me to witness her profound relationship with nature, based on respect, knowledge, and cooperation.
Seeing the way she senses, stops and anticipate the arrival of an animal, before I can even imagine one, leaves me spellbound. Watching her create a stunning piece of jewelry from a shrub and hearing how she produces the red color from the bark of a majestic tree, inspires the desire in me for a more sustainable life.
Witnessing her intense value of “Returning and Protecting Nature”, being in action, and not just talking about it, is deeply touching.
This “little~big” woman has unknowingly rekindled a profound inspiration in me to verify, once again: If I am living and respecting my truest and most profound values?
Rossilla was inspired by a French traveler, a few decades ago, to help her access and awaken her unique gifts. This western woman introduced her, for the first time, to the theme of male-female equality. She began to understand that she, and other women of the village also had the right to study, as one example. To speak with men different from their companions (since marriage does not exist), without being punished or violated by the heads of families. To create a job, and step more into who she was as a woman, Rossilla welcomed a transformative cultural integration, and now she speaks fluent Spanish, works as a guide, and she gives herself the permission to communicate with men (and women) of all nationalities who seek her services. Her passion has become her job and mission: to convey to as many people as possible of the richness of her jungle, which means to respect her, and understand how it enriches everyone’s life.
Today, I, as a Westerner needed, and was so fortunate to have this small, but powerful indigenous woman inspire some questions: Who am I becoming? Am I doing what I love the most? Am I willing to open my boundaries to let in the new? What do I respect and transmit with passion?
Rossilla arrived just in time to suggest a response to an uncomfortable and complex feelings, which have accompanied my travel journey so far: It challenged my sense of guilt for not being “at work”. Almost a feeling of stealing jam from the jar, which more easily creeps into areas where our lself-esteem waivers. “What am I doing? I’ll pay for it when I get back to normal life. Who do I think I am? Do I really deserve it?”
What I have observed in myself, is that in our society, if you don’t work, you’re not worthy. Taking time for “self” becomes “wasting time”. Making a less logically clear and classically “productive” choice, exposes us to judgments, and can easily have me give in to the temptation to “return to the fold”, adapt, in order to avoid those judgments, which become ours (Killing the inner drive to follow one’s own path, personal, unique, perhaps uncomfortable, but true). Like the Lacandon jungle, which I walk through, seems to be eating the abandoned Mayan ruins.
However, when the basic values that inspire us become clear, and when we have the courage to listen to them, experience them, embrace them, we can find a way to make them fly ….as Rossilla did! And, as we all can as we cross our own industrial, digital, city jungles.
For me, I am now preparing for my next steps moving from the ‘Lacandon’ jungles and traditions, on to the Zapotec ones. I hope that my sneakers will hold up.
by C. Pietrantoni
“Every day of your life draw a path to follow, inside and outside of you”
Rosa Ramírez