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LA RIVOLUZIONE DEL GUARDAROBA – la morte del cappotto

Quei ragazzacci del MIT ne hanno combinata un’altra delle loro!

Quante volte, passeggiando in una tiepida sera autunnale, vi siete ritrovati a rimpiangere la giacca dimenticata sull’appendiabiti nell’ingresso di casa o al cappotto ancora latente nell’armadio degli invernali, perché eravate certi che non avreste sentito freddo? Non siete stanchi di scartabellare nel guardaroba, in una giungla di magliette, quando il caldo estivo vi sorprende?

Presto, questo comune disagio stagionale potrebbe rientrare nella categoria dei “Una volta…”, un po’ come le cabine telefoniche e i Blockbuster.

Di cosa parliamo…

La ricerca è stata pubblicata su ACM DIGITAL LIBRARY da Jack Formann in collaborazione con altri 11 ricercatori del MIT e della Notheastern University, di seguito parte dell’astratto:

“Presentiamo FibeRobo, una fibra di elastomero a cristalli liquidi (LCE) attivata termicamente che può essere incorporata o strutturata nei tessuti e consente interazioni silenziose e reattive con interfacce basate sulla fibra che cambiano forma. Tre proprietà definitive distinguono FibeRobo dagli altri fili di attuazione esplorati in HCI. In primo luogo, presentano una rapida attuazione termica con inversione automatica con grandi spostamenti (40%) senza torsioni. In secondo luogo, presentiamo una configurazione riproducibile di disegno della fibra UV che produce centinaia di metri di fibra con un diametro inferiore al millimetro. In terzo luogo, FibeRobo è pienamente compatibile con i macchinari di produzione tessile esistenti come telai per tessitura, ricamo e macchine per maglieria industriali…”.

In soldoni…

In pratica FibeRobo è una fibra che, grazie alla sua rivoluzionaria struttura composta da materiali anisotropici, nello specifico elastomeri a cristalli liquidi (ECL), possiede proprietà peculiari: cambiare forma e colore se sottoposta a stimoli elettrici, termici, luminosi o meccanici e, in quanto elastomero, presenta fenomeni di memoria di forma o, meglio, la capacità di subire forti deformazioni e tornare rapidamente allo stato iniziale una volta cessato lo sforzo. Parliamo di una fibra attiva capace di contrarsi ed estendersi, in risposta ad un aumento o una diminuzione di temperatura, senza l’ausilio di sensori o altri componenti rigidi applicati. Ma non finisce qui.

Questo “tessuto da sogno” ha potenziali applicazioni praticamente ovunque. Immaginate vestiti che si adattano meglio degli abiti da red carpet sulla silhouette di un’attrice alla notte degli Oscar. Avete mai desiderato una fascia elastica post-chirurgica che vi aiuti a guarire ed esteticamente cool allo stesso tempo? Grazie a FibeRobo, ora sarà possibile. Potremo avere t-shirt che si stringono e si allentano a seconda della nostra frequenza cardiaca quando ci alleniamo in palestra.

Ma gli scienziati del MIT ne stanno esplorando le potenzialità, non solo nell’abbigliamento, nella medicina e nello sport agonistico ma, persino, nell’ingegneria aerospaziale.

Tute d’astronauta che si adattano istantaneamente in base alle condizioni aliene esterne, o come rivestimento adattativo-protettivo sui moduli delle strutture spaziali e non solo. Non c’è limite alla creatività!

Conveniente.

Inoltre, FibeRobo è definibile come un materiale “complesso” a basso costo, visto (come esposto nell’astratto) la piena compatibilità con le tecniche di produzione tessili correnti, sia di tipo artigianale che industriale. Un domani, magari, potremo andare in una merceria, comprarne un gomitolo e crearci a casa tessuti morphing all’uncinetto. I ricercatori stanno già valutando nuovi elementi chimici per un futuro totalmente riciclabile, se non biodegradabile, del tessuto e semplificare ulteriormente il processo di sintesi dei polimeri.

Solo l’ultimo di una lunga serie.

La ricerca si è sempre interessata allo sviluppo di dispositivi wearables, ma in questi ultimi anni si è passati da una tecnologia applicata/aggiuntiva (e, nonostante la costante miniaturizzazione dei componenti, spesso ingombrante) a tessuti meccanicamente sempre più performanti e, come in questo caso, “intelligenti programmabili” (vedi altri articoli ItaloRed correlati: https://italored.it/filato-di-seta-di-ragno-piu-resistente-del-kevlar; https://italored.it/da-huston-soluzioni-e-non-problemi-nasce-il-navigatore-indossabile; https://italored.it/quando-basta-laria-a-ricaricareil-telefono; https://italored.it/tu-mi-spii-e-io-ti-acceco-videosorvegliaza-fuori-uso.

FibeRobo potrebbe essere il futuro che inizia dai nostri armadi. Una tecnologia dalle applicazioni pressoché infinite, ma io mi accontenterei di risparmiarmi lo stress del cambio di stagione… .

By O. D. B.

Fonti:

https://news.mit.edu/2023/shape-shifting-fiber-can-produce-morphing-fabrics-1026

https://dl.acm.org/doi/10.1145/3586183.3606732

https://www.media.mit.edu/projects/fiberobo/overview

https://www.popsci.com/technology/fiberobo-smart-textiles-mit

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