La Pizza: Un’icona della Cucina Italiana nel Mondo
La pizza, con la sua crosta croccante, il formaggio fuso e gli ingredienti freschi, è molto più di un semplice piatto in Italia. È un’icona culinaria che ha conquistato il mondo, portando con sé non solo sapori irresistibili ma anche una parte della cultura italiana. Originaria delle strade affollate di Napoli, la pizza è diventata un simbolo della cucina italiana, apprezzata sia nel suo paese d’origine che all’estero.
Un Patrimonio Culturale Italiano
In Italia, la pizza non è solo un pasto rapido da gustare in fretta. È un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, dall’aroma seducente della salsa di pomodoro fresca alla consistenza perfettamente croccante della base. È un incontro di tradizione e innovazione, dove le ricette tramandate di generazione in generazione si mescolano con nuove interpretazioni creative.
Le pizzerie sono luoghi di incontro, dove amici e famiglie si riuniscono per condividere una serata conviviale intorno a una pizza calda appena sfornata. Questo piatto è così radicato nella cultura italiana che molte famiglie hanno le loro ricette segrete, tramandate gelosamente di padre in figlio.
La Diffusione Globale della Pizza
Oltre i confini italiani, la pizza ha guadagnato una fama straordinaria. È presente nei menù di ristoranti in tutto il mondo, da New York a Tokyo. Questo successo planetario non è solo dovuto al suo sapore irresistibile ma anche alla sua versatilità. La pizza si adatta a una vasta gamma di gusti e preferenze culinarie, permettendo a chef di tutto il mondo di mettere alla prova la propria creatività.
Unione tra Culture
Quando si parla di pizza, non si tratta solo di cibo, ma anche di una forma di espressione culturale. È un ponte che unisce diverse tradizioni, servendo una pietanza italiana su una tavola internazionale. Nei paesi stranieri, la pizza può assumere nuove sfumature, arricchendosi di topping e condimenti locali che si sposano armoniosamente con la sua base originale.
In conclusione, la pizza rappresenta molto più di un semplice pasto. È un simbolo di convivialità, di tradizione e di connessione tra culture. La sua importanza nella cucina italiana è innegabile, ma il suo impatto si estende ben oltre i confini nazionali. La prossima volta che ti siedi a tavola per gustare una fetta di pizza, ricorda che stai celebrando non solo un piatto delizioso ma anche un pezzo di storia culinaria che ha conquistato il mondo intero. Buon appetito!
Questo mese voglio farvi conoscere una meravigliosa persona, grande donna e soprattutto grande professionista: Paola Guerrieri, toscana verace adottata da “Bologna la Ghiotta”.
Non è facile trovare nel settore della pizza delle quote rosa, ma in questo caso la perseveranza e l’impegno, sempre fiancheggiate dalla passione, hanno portato Paola, al vertice del settore:
pizzaiola in Bologna ed insegnante, da pochi mesi è anche istruttrice dell’accademia della pizza DOC. Tiene corsi individuali, amatoriali, professionali e offre consulenze personalizzate.
Ci racconta così il suo percorso: “Avevo intrapreso la strada della pasticceria, poi un giorno Cupido ha pensato bene di farmi innamorare perdutamente di quella che è diventata la mia grande passione: la pizza e gli impasti. Pizza alla pala, tonda, al tegamino, in teglia, croccante, soffice, alta, bassa, focaccia… fino a perdere completamente la testa per la pizza contemporanea gourmet. Solo allora ho capito che la mia esagerata fame di conoscenza doveva assolutamente essere frenata con lo studio e la sperimentazione”.
La conoscenza delle materie prime e dei processi di lievitazione, insieme alla padronanza degli abbinamenti, può produrre dei prodotti di eccellenza che vanno oltre la classica pizza così come la conosciamo.
La Pizza al padellino nasce a Torino in un’epoca non ben identificata. Il nome deriva dalla cottura realizzata in un piccolo tegame con un diametro di circa 20-25 centimetri.
Ricetta Pizza al padellino
Ingredienti:
1 kg di farina forte tipo 1
800 gr d’acqua
4 gr di lievito di birra
22 gr di sale
40 gr di olio semi
Procedimento:
impastiamo per 3/4minuti la farina con 650gr di acqua (aggiungere i rimanenti 150 gr di acqua come seconda acqua d’impasto)
Se si possiede una planetaria, inserire prima l’acqua, il sale e il lievito per poi aggiungere la farina e infine l’olio.
In alternativa impastare a mano
Si lavora fino ad incordare bene e si mette a riposo: 1 ora a temperatura ambiente – 18/24 ore di maturazione in frigo.
Spezzatura panetto da 220/250gr considerando la grandezza del padellino
3 ore lievitazione
stendere nel padellino
Cottura in forno statico alla temperatura di 240°C per 20 minuti
Farcitura a piacere.
Buon appetito!
da Paola, Cristian e dalla redazione di ItaloFood